Sono orgoglioso del mio Paese che mi ha scelto. Si può essere anche trans e anche sindaci, avvocati, operai.
Così Gianmarco Negri, primo sindaco transgender d’Italia, ha fatto il suo esordio sulla tv generalista grazie ad Agorà, su Rai 3. 40enne avvocato penlista, Gianmarco Negri ha conquistato la poltrona da sindaco di Tromello, comune italiano della provincia di Pavia in Lombardia, ottenendo il 37,5% dei voti, pari a 786 preferenze. Sconfitti sia il vicesindaco uscente Antonio Pavia, dai sondaggi dato come vero favorito, che Renato Cappa, candidato della Lega.
Negri ha vinto le elezioni con una lista civica, in un paese in cui la Lega ha stravinto le europee, con il 53% dei consensi. Questo significa che il voto disgiunto l’ha inaspettatamente premiato. Nato Maria, e ora diventato Gianmarco, il neo primo cittadino ha confessato di aver capito da sempre, il proprio ‘io’.
Da che ne ho avuto cognizione del mio corpo, che qualcosa non era come avvertivo che avrebbe dovuto essere. Ci sono voluti tempi per potermi determinare, e giungere a dove sono arrivato oggi. Sì, ho avuto timore di non essere accettato. C’è sempre un momento in cui si fa fatica, nel rendersi conto di cosa necessita fare per poter star bene. Ho fatto fatica io a comprenderlo subito, e ho temuto che anche gli altri potessero eventualmente non comprenderlo, non accogliermi.
Tra gli episodi che più l’hanno colpito in campagna elettorale, Gianmarco ha rimarcato l’affetto condiviso dai suoi concittadini.
In campagna elettorale mi ha colpito vedere le persone tutte attorno a me, come se fossi un cittadino qualunque. La straordinarietà di questa vincita sta proprio nella normalità della medesima. Nessuno del mio paese ha mai posto l’accento sull’essere transessuale, ma sul fatto che fossi un loro concittadino.
Ma è chiaro come tanto ci sia ancora da fare, in ambito LGBT.
Ci sono molti passi da fare, spero che il nostro Governo si faccia carico di tutte le emergenze della comunità trans, soprattutto sanitaria. Oggi come oggi c’è un’emergenza che si chiama testosterone, che è stata presa insufficiente considerazione, molte persone non possono oggi fare la terapia perché c’è carenza del farmaco. Quello che mi sentirei di dire, è di non avere paura. E mi sento di dirlo anche ai loro genitori. Si può essere anche trans, ma anche sindaci, avvocati, impiegati. E’ la nostra vita. Alle persone bisogna dar fiducia.
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