Chi pensa ai bambini? Del “gender” e altre follie

Chi pensa ai bambini? Del "gender" e altre follie - gender storia - Gay.it Blog

Il caso delle cosiddette “Linee guida per i genitori”, create da Manif Pour Tous Italia e dalla onlus antiabortista ProVita, è indicativo della strategia comunicativa del fronte omofobo che utilizza un vecchio cavallo di battaglia, il pericolo contro le generazioni future, per impedire qualsiasi miglioramento delle condizioni di vita delle persone LGBT. Si è presa la riforma della scuola, che prevede al suo interno generici riferimenti alla lotta contro le discriminazioni, come pretesto. Tanto è bastato per allarmare parrocchie e sodali.

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Nasce così un documento con tanto di diffida che recita, tra le sua parti: «leggere se il piano della offerta formativa contiene parole come educazione al rispetto delle diversità o educazione di genere o educazione sessuale (parole usate per non dire gender, ma che significano proprio quello)». E se lo contiene? Si legge nel volantino che «i vostri figli saranno istigati all’omosessualità» o «saranno invitati alla masturbazione precoce fin dalla culla» oppure «obbligati ad assistere a proiezioni di filmati pornografici, fino ad arrivare a correre il rischio di sentirsi obbligati ad avere rapporti carnali con bambini dello stesso sesso». Mancano solo le scie chimiche.

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Tali parole sono indicative della serenità d’approccio di certe frange estremiste rispetto il processo di liberazione della gay community. In primo luogo, interessante quel corto circuito per cui tali realtà spiegano il cosiddetto “gender” per quello che è – ovvero: educazione al rispetto delle diversità – contraddicendo quanto hanno ripetuto pappagallescamente fino a poche settimane fa, e cioè che con tale presunta “ideologia” si vogliono annientare le differenze tra i generi. E come si pongono Manif e ProVita di fronte al “rispetto delle diversità”? Semplicemente opponendovisi. Dobbiamo quindi pensare che il fronte antigay non voglia che chi è differente venga rispettato in quanto tale? Attendiamo risposte in merito.

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Sarebbe interessante, ancora, comprendere su quali basi concrete queste associazioni paventino la trasformazione delle aule italiane in sale cinematografiche porno. Così come capire in che modo si sia arrivati a pensare che qualcuno abbia in mente di obbligare chicchessia a avere rapporti sessuali contro voglia. Insomma, questa fissazione del sesso con/fra bambini sembra trovarsi più nella mente di chi teme certi pericoli che nella realtà dei fatti. E a coronare questa sfilza di idiozie, troneggia il concetto – per altro nemmeno tanto malcelato – che la libertà di insegnamento non è un valore. E ci dispiace per questa gente, ma siamo in democrazia.

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Tutto ciò rientra, come premesso, in una strategia ben consolidata di demonizzazione del diverso. Ne hanno già fatto le spese tutte quelle categorie viste come pericolose per il sistema basato sul potere del maschio bianco, cristiano ed eterosessuale. Gli ebrei, ad esempio, erano accusati di rapire i bambini cattolici per ucciderli e usarne il sangue per impastare gli azzimi durante la Pasqua ebraica. Tutt’oggi i rom, a ben vedere, sono dipinti come rapitori di infanti. Soggetti visti come alieni alla comunità tradizionale e dipinti, dunque, come elementi disgreganti. E come si distrugge una società? Attaccando le sue generazioni future. Questo il meccanismo (tutto mentale) che certi attori sociali mettono in campo contro le minoranze.

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Ma gli esempi non finiscono qui. Alessandro Casellato sulle pagine del sito della Treccani dimostra che in provincia di Padova, a Pozzonovo, i dirigenti di un gruppo scout vicino al PCI, quindi concorrenziale a quello tradizionale, vennero accusati di abusi sui minori. E avete presente il suffragio universale, che ha completato la democrazia facendo votare anche le donne? Bene, vi stupirà sapere che anche nei confronti dei movimenti femministi si parlava, già un secolo fa, di distruzione della famiglia, di sovversione sociale e di pericolo per i bambini.

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Se la donna vota e diventa come un uomo, chi baderà in casa? Vi sono immagini gustosissime sulla campagna contro il suffragio esteso, analoga a quella che si fa oggi sul “gender” e contro i diritti delle famiglie LGBT a cominciare dalla confusione sui ruoli di genere. Niente di nuovo, quindi. La solita reazione di chi vede il suo mondo, basato sulle ingiustizie, finire. La storia ha già risposto a questa gente: le donne sono parte integrante dell’elettorato e nei paesi civili c’è il matrimonio egualitario, per fare solo due esempi. Non mancherà di farlo anche in Italia, prima o poi.

 

 

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