Unioni civili, così Berlusconi resuscita il Patto del Nazareno

forza_italia_Berlusconi_Carfagna_ddl_cirinnà

No ma anche sì alle unioni civili: Forza Italia sceglie la strada più obliqua sul ddl Cirinnà che approderà nell’aula del Senato il prossimo 28 gennaio.

Il partito dell’ex Cav, dotatosi appena un anno fa di un dipartimento diritti civili da cui è scaturita anche una proposta di legge azzurra a firma Carfagna sulle “unioni omoaffettive“, pur avendo annunciato da più parti la “assoluta disponibilità” a sostenere il disegno di legge della senatrice Pd (Nitto Palma) e auspicato “un patto del nazareno sui diritti civili” (Mara Carfagna) proprio sul tema delle unioni gay, ha fatto una sostanziale marcia indietro. Questo significa il no di fatto al ddl Cirinnà, senza però dire no alle unioni civili in toto.

mara_carfagna_ddl_cirinnà

La linea sostenuta da tutti, a partire dal presidente Berlusconi, fino a Gasparri e Brunetta, è riuscita a ottenere il consenso anche dalla Carfagna grazie alla mediazione che lascia, comunque, libertà di coscienza. Il no più netto resta quello sulle “stepchild adoption” (adozione del figlio del convivente), non previste neppure nel testo Carfagna.

Le aspettative, da parte del partito di Berlusconi, sono quelle di non spaccare di nuovo il centrodestra, timidamente riunitosi in vista delle Amministrative di giugno appena pochi mesi fa dopo la complicata manifestazione unitaria di Bologna con Lega e Fratelli d’Italia; al contempo sono di rendere fruibile il testo Carfagna che potrebbe essere condiviso anche da senatori Ncd e dai 36, poi scesi a 21, senatori Pd che hanno espresso a loro volta contrarietà alle adozioni, allungando in ogni caso il brodo per l’approvazione che – specie su temi sensibili e in vista di un turno elettorale importante – può essere conveniente per tutti, anche per Renzi e per il complesso ma ancora vitale quanto trasversale “partito del Nazareno“.

stefania_prestigiacomo_ddl_cirinnà

Da qui al giorno del voto in aula, tuttavia, par di capire che – anche dal fronte forzista – non mancheranno i colpi di scena. L’ex ministro delle Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo ha già annunciato il proprio voto favorevole, mentre altre novità sostanziali potrebbero arrivare dalle piazze pro unioni civili convocate per sabato 23 gennaio.

Al di là dei soliti giochi di palazzo, infatti, più di una voce, da Arcore e dintorni, lascia intuire che proprio il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, confortato dal suo “cerchio magico”, non abbia alcuna intenzione di mettere in discussione l’asse di dialogo, stima e confronto diretto nato con alcuni esponenti d’area moderata della comunità LGBT.

Condividi con i tuoi amici

Leggi Anche

Commenta l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *