10 categorie di persone che si incontrano ai Gay Pride

10 categorie di persone che si incontrano ai Gay Pride - michelle visage drag queen BS - Gay.it Blog

Giugno è stagione di Gay Pride, la manifestazione gay più importante dopo l’Eurovision e il sinodo pontificio per eleggere il Papa. Come ogni anno in molte città italiane gay, lesbiche, transessuali, bisessuali ed etero scendono in piazza per chiedere uguaglianza, diritti e rispetto in un paese in cui Angelino Alfano fa il ministro dell’Interno invece che il custode all’Eurospin.

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Detto questo, ho deciso di scrivere un post ironico sulle tipologie di persone che incontriamo ai gay pride. Prima che me lo scriviate voi nei commenti, lo dico io: non è un trattato di sociologia, ma un post scemo ed io non sono Maria Rita Parsi.

10 categorie di persone che si incontrano al Gay Pride:

  • Giacca e cravatta. Il gay in giacca e cravatta solitamente è di destra. Va al Gay Pride vestito elegante, tipo prima comunione di una bambina napoletana, perché dice che bisogna dare l’esempio. Che poi capisco se uno lavora in finanza a Londra, ma se fai il go go boys a Forte dei Marmi probabilmente in vita tua la giacca e cravatta  la metti solo al Pride e al matrimonio di tua cugina Esmeralda.marco-mengoni-look-quarta-puntata-by-ferragamo
  • La palla al piede. L’amica o amico etero (spesso un collega) che ti prega di portarlo al Gay Pride come se fosse una giornata allo zoo. Inizia a tartassarti sei mesi prima e il fatidico giorno si presenta vestito/a come Lady Gaga in Bad Romance. L’epilogo scontato per questa categoria di persone dopo una giornata a marciare per i diritti dei gay sono due: diventare omofobi o diventare gay.
  • L’attivista. L’attivista è una categoria adorabile. Indossa magliettine di cotone che provengono direttamente dal 1997 quando il lillà era un colore ancora in voga. Lo riconosci perché solitamente ha le ascelle pezzate per il caldo. Per lui il Pride è giustamente l’evento più importante dell’anno, è dunque un po’ ansioso a riguardo. Tutte le isterie però passano quando al corteo arriva Vladimir Luxuria, nostra signora dei gay italiani. L’attivista cade in una sorta di estasi mistica alla vista della grande Vlady alla quale chiederà di fare 365 foto in meno di mezzora.
  • Party people. Il party people è il gay che pensa che il Gay Pride sia una specie di carnevale di Rio per commessi di Zara. Non gliene frega una cippa lippa dei suoi diritti (probabilmente non sa neanche di averli), ciò che gli importa è semplicemente trovare la felicità ballando su un carro che suona Lorella Cuccarini, limonando forte il primo muflone che passa senza maglietta. Il party people vive di cose semplici: serate ai magayzzini, finti lavori da Prada, selfie su instagram dopo il work out con l’ashtag #workout, fidanzati palestrati che mangiano solo riso col pollo. Probabilmente lo rivedrai qualche giorno dopo in tv mentre fa la parte del gay discriminato in una puntata di Forum.forum_dallachiesa_bracconeri_senise
  • La sciura bon-ton. E’ quel tipo di sciura che sta ai lati del corteo vestita bene con lo sguardo sdegnato mentre tiene stretta la propria Birkin per paura che qualche Drag Queen immigrata gliela rubi. Il suo modello di donna è Daniela Santanchè. La signora ama gli omosessuali a convenienza, solo se sono parrucchieri, sarti, estetisti, stilisti. Non concepisce l’omosessualità se non associata alla sua bellezza. I gay, per lei, sono meravigliosi quando c’è da cotonare, rappezzare, botulinare, altrimenti sono esseri inutili, privi di alcun significato sociale e degni della peggiore punizione: lo shopping da Marina Rinaldi. La signora in questione probabilmente, cattolica praticante, non sa di avere molto in comune con la comunità LGBTI: per esempio frequenta lo stesso chirurgo delle transessuali brasiliane che guidano il corteo. Infatti a guardarle bene si somigliano molto. Praticamente lei e la trans Donascimienta sono due gemelle separate alla nascita                                        .67037
  • Il fascistello sentinello tavernello marcondirondirondello. Giustamente essendo in democrazia ad ogni Pride c’è il tizio che contesta e ci dice che andremo all’inferno. Quant’è arrabbiato. Quant’è schifato. Bisogna difendere la famiglia naturale. Incontrarlo qualche giorno dopo in una chat gay mentre chiede di essere trivellato come un pozzo di petrolio in Texas ti da la stessa soddisfazione della Russia che non vince l’Eurovision.
  • La frociarola impazzita. Il Pride diciamo la verità è la festa delle frociarole. L’unica giornata dell’anno in cui possono pubblicamente manifestare il loro amore per gli amici gay. E per questo che impazziscono. Si lanciano sui carri per ballare Madonna, limonano chiunque si dichiari gay (per solidarietà), urlano come ossesse. Praticamente sono indemoniate. Ad un certo punto bisogna portarle via perché comunque hanno delle famiglie a casa che guardano il TG2 e potrebbero vederle in topless che ballano la Isla Bonita con la  Donascimienta di cui sopra.     orlando_stefania_valletta_038_jpg_jtig
  • I fotografi etero. Dicono che i gay esagerano durante i Pride, peccato che tutte le immagini sono scattate da fotografi etero che inquadrano solamente tette e culi. Forse sono loro che c’avranno un problema, no?
  • Le bimbo minkia gay. Il mondo è pieno di bimbo minkia che ascoltano Emma e i One Direction e sognano di fare il pubblico ad Amici per cantare sei bellissimo a Luca Argentero. Si spostano sempre in gruppo come fossero una tribù: tutte sbarbate, tutte fonate, tutte col ciuffo. Quando le vedi ti viene voglia di chiamare l’Unicef per il disagio.
  • Il trasgressivo. Il cinquantenne gay trasgressivo è il pilastro della nostra comunità. Senza i suoi soldi e la sua onorata carriera, metà delle saune fra Bologna, Padova e Milano sarebbero chiuse da un pezzo e probabilmente Patty Pravo vivrebbe di stenti alla Stazione Termini. Lo riconosci subito nel corteo: indossa un completino di latex niente male che probabilmente appartiene ad un guarda roba di Cher del 1789.

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In conclusione, chiunque voi siate, chiunque voi amiate, andate al Pride e divertitevi, perché i Pride sono la festa di tutti e ognuno può con orgoglio essere se stesso. Unica preghiera, dato che è giugno e fa caldo, munitevi di deodorante. Baci stellari e buon Pride a tutte e tutti!

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