Domenica la nazionale italiana di calcio sfiderà la temuta Spagna, in gioco c’è la semifinale degli Europei. Ma dato che il paese di Zapatero ha fatto e continua tanto a far parlare si sé proprio grazie al governo socialista e alle scelte fatte dal premier, è difficile non far riferimento alle differenze tra la Spagna e l’Italia. Deve averlo pensato anche Gennaro (Rino) Gattuso, centrocampista degli azzurri, che durante la conferenza stampa di oggi ha sentito il bisogno di dire la sua sui matrimoni tra omosessuali, facendo per altro, confusione tra il rito civile e rito cattolico (che non è permesso neanche in Spagna, per gay e lesbiche). "Siamo nel 2008 e ognuno può fare quello che vuole – spiega Gattuso durante l’incontro con radio e tv -. Se mi scandalizzo? Sì perché sono cresciuto credendo nei valori della famiglia e credendo nella mia religione e tutto questo mi sembra roba molto strana".
“Dispiace che uno dei giocatori più noti e bravi della nazionale italiana come Gennaro Gattuso affermi di essere scandalizzato dalle nozze fra omosessuali consentite dalla legge spagnola – risponde Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay -. Dispiace ancor di più perché tutti sanno quanto il calcio sia uno sport seguito ed emulato da tante generazioni di giovani, adolescenti e non che si riconoscono nei loro campioni, non solo per il loro modo di vestire, ma anche nel modo di pensare e nel modo di intendere la vita e lo sport. È proprio da questo istinto di emulazione, che assimila certe frasi omofobiche rendendole proprie, che tende ad arroventare ancora di più il clima di odio e di omofobia presente nel nostro paese che trascende perfino alla discriminazione delle stesse persone gay e lesbiche. Sono diversi i giocatori di calcio italiani, dal campionato dilettantistico alla massima serie, che pur essendo omosessuali mai e poi mai sarebbero disposti a dichiararlo pubblicamente e per questo si nascondono”.
“Questa frase di Gattuso, in vista del match con la Spagna – continua Mancuso -, allontana sempre di più il giorno in cui questo si possa verificare. Gattuso farebbe perciò bene a scandalizzarsi per altro, a cominciare dalla presenza negli stadi di diversi gruppi di pseudotifosi che urlano ed espongono striscioni razzisti e omofobi. Invece di parlare di cose che non conosce, perché vive in un paese arretrato come l’Italia, si metta a disposizione come testimonial pubblico contro ogni forma di discriminazione e odio nei confronti delle persone lgbt. Farebbe certamente un’ottima figura. In questo modo potrebbe comprendere quanto sia pesante l’assenza di diritti per milioni di persone lgbt e ricredersi sul riconoscimento giuridiche delle coppie omosessuali. E poi – conclude Mancuso – perché Gattuso non domanda a Cannavaro, che gioca e vive a Madrid, se si ritiene scandalizzato dalle nozze omosex?”.
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