Inchiesta Arcigay/4: Ecco quanto ci costa

Grazie all'inchiesta partita da Gay.it Arcigay ha deciso di pubblicare il bilancio appena approvato. Un quarto dei soldi, però, se ne va per le spese e i viaggi dei suoi dirigenti.

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I rimborsi spese – Il 15% dei ricavi generali di Arcigay ovvero quasi il 25% delle spese di struttura volano via per i viaggi e le spese dei suoi dirigenti. Soldi che vanno ad aggiungersi, chiaramente, allo stipendio che alcuni di questi percepiscono. E’ questo l’aspetto più evidente che emerge dal bilancio 2008 di Arcigay, pubblicato per per la prima volta in forma dettagliata grazie soprattutto all’inchiesta partita proprio da Gay.it sui conti dell’associazione. Si coglie invece una rinnovata attenzione per la trasparenza non solo per la scelta di diffondere il documento ma anche da un confronto – possibile solo adesso – con la stesura di un bilancio preventivo che denota una strategia nel tempo della propria attività progettuale.

I finanziamenti – Approvato da soli due giorni in un Consiglio nazionale che si è tenuto a Bologna – con qualche significativa astensione – il bilancio 2008 si chiude con un sostanziale pareggio tra costi e ricavi anche grazie alla capacità di conquistare finanziamenti pubblici ed europei per la messa in opera di alcuni progetti. Ammontano in tutto a 226 mila euro i contributi erogati ad Arcigay da Stato e istituzioni comunitarie contro i soli 33 mila del 2007 (+684%): un dato positivo, che mette in luce una rinnovata capacità dell’associazione di attivarsi per diversificare le proprie entrate e non dipendere solo dai ricavi del tesseramento, in gran parte derivanti dal circuito ricreativo (saune, bar, cruising e così via). Crollano invece i contributi dati dai privati: 27 mila euro nel 2008 a fronte dei 73 mila dell’anno precedente (-268%).

Le spese – Di contro, ci sono aspetti di spreco che balzano agli occhi come le già citate spese per la gestione del personale. Nel 2008 se ne sono andati 100 mila euro per i viaggi e i rimborsi spese per quattro soli incarichi (presidente, segretario, responsabile del tesseramento e responsabile dell’ufficio stampa). A questi vanno poi aggiunti altri 60 mila euro percepiti da alcuni di questi come stipendio: chi e in che misura non ci è dato saperlo.

Il buco – E’ stato pressoché coperta la perdita del 2007 che ammontava a 52.607,25 euro. Il 2008 si è chiuso con un utile di 458 euro al netto delle tasse.

La prevenzione – Le spese per la prevenzione e la lotta all’Aids rimangono a zero per il secondo anno consecutivo. Nel 2008 come nel 2007 non esiste purtroppo una voce di spesa dedicata alla produzione di materiale informativo sulle malattie a trasmissione sessuale così come non c’è stata nessuna attività che prevedesse l’acquisto e la distribuzione dei preservativi. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i circoli sul territorio, quelli cioè che sono più a contatto con gli iscritti, e per i quali era stata preventivata una somma di 40 mila euro da destinare a queste attività. La cifra è stata totalmente azzerata nel corso del 2008: forse per far tornare il bilancio in attivo?

Mancati incassi – 90 mila euro. E’ la somma che Arcigay non è stata in grado di riscuotere nel solo 2008 dai circoli politici e ricreativi e alla quale si deve aggiungere la copertura parziale di 43 mila euro che potevano essere destinati ad altro. Se si aggiungono i 99 mila dell’anno precedente si genera un totale di quasi 190 mila euro. Soldi mai entrati nelle casse dell’associazione  – e di cui avrebbe avuto diritto – per non meglio precisati motivi. In tutto si può dire che l’associazione non è normalmente in grado di riscuotere il 20% dei soldi che andrebbero a suo favore grazie al ricavo del tesseramento.

I debiti – Arcigay ha debiti altissimi. La somma dovuta ai suoi fornitori è raddoppiata rispetto al 2007: si parla di 119 mila euro contro i 75 mila del 2007. Nei confronti dell’erario, poi, l’associazione ha un debito di 11 mila euro a cui vanno aggiunti 7 mila euro dovuti all’Inps.

Il giallo sugli iscritti – Rimane il mistero sugli associati. Come già detto per il bilancio 2007, i ricavi ottenuti dal tesseramento (488 mila euro nel 2008) non corrispondono alla percentuale che i locali autorizzati al tesseramento versano all’associazione nazionale. Il che significa, probabilmente, che Arcigay ha circa 70.000 iscritti e non 170.000 come invece dichiara.

I contributi dei lavoratori… – Chi non presta la propria attività volontariamente, cioè chi ha diritto a uno stipendio, avrebbe il diritto di vedersi versati i contributi come dovrebbe fare qualsiasi azienda o associazione. Rispetto al 2007, nel bilancio 2008 sono stati finalmente evidenziati i contributi per i collaboratori a progetto impiegati nell’attività istituzionale. Si tratta di 20 mila euro non ancora versati per Irpef e Inps. Non si capisce invece perché non siano evidenziati anche i contributi Inps dei soggetti che hanno prestato collaborazioni per i progetti portati avanti nell’anno, molti dei quali sono stati resi possibili dai 226 mila euro di contributi pubblici.

Le conclusioni – Oltre alle conquiste sociali mai ottenute sulla prima associazione gay nazionale si allungano le ombre di un bilancio lacunoso. Ci dicono che durante il Consiglio nazionale che si è svolto lo scorso sabato a Bologna, il presidente abbia espresso la volontà di farsi intervistare da Gay.it. Ma perché non ci risponde se è da venerdì che lo sollecitiamo? Gli vorremmo chiedere molte cose, come ad esempio perché si è scelto di non pagare i fornitori piuttosto che esigere il denaro dai propri creditori. Perché si è scelto di non diminuire i costi della macchina e quelli per i dirigenti anziché togliere  l’ossigeno ai circoli locali e tagliare i finanziamenti destinati alla prevenzione e alla lotta all’Aids.

Scarica il bilancio 2008 di Arcigay

di Daniele Nardini

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