Una vera e propria invettiva che, ci tiene a precisare l’autore, serve a stimolare l’amministrazine comunale di Roma a "fare una cosa di destra". A chiedere l’intervento della Commissione Cultura di Roma è Massimiliano Tonelli, primo dei non eletti al consiglio comunale nella lista "Per Rutelli" che dalle pagine del suo blog "Degrado Esquilino" scrive a Federico Mollicone, presidente della suddetta commissione.
Il motivo di tanta rabbia è la Gay Street della Capitale, o meglio, i suoi frequentatori, "quell’orda di culattoni se la spassa nel suo ghetto forzosamente pedonalizzato", colpevoli di posteggiare sui marciapiedi della zona pur di raggiungere via San Giovanni in Laterano, rendendo, quindi difficile il passaggio dei pedoni. "Il tutto accade con un parcheggio semplicemente sconfinato a due minuti e mezzo a piedi dalla frociolandia: checche che non possono muovere il culo parcheggiando un po’ più lontano che checche sono?" si chiede Tonelli con un sarcasmo che sarebbe meglio non leggere sulla pagine di un ex aspirante consigliere comunale.
Ma se state pensando che quella di Tonelli sia omofobia, vi sbagliate, perché è lui stesso a precisare.
"Non è omofobia sia chiaro, è odio verso i prepotenti. Il fatto che si tratti di frociaglia starnazzante peggiora però la situazione – sottolinea -. Poiché lorsignori passano buona parte del loro tempo a blaterare di diritti civili, e poi deprivano la cittadinanza del primo e più importante diritto: quello alla mobilità; addirittura arrivando a sequestrare un intero tratto di marciapiede in una strada importantissima della città". E nessuno nega che il parcheggio selvaggio sia un problema che, però, accomuna tutte le strade con locali notturni di tutte le città d’Italia (non certo solo di Roma e non certo solo della Gay Street), ma insultare in questo modo un’intera comunità appare eccessivo, oltre che offensivo e fuori luogo.
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