Oggi il quotidiano Libero esce con un articolo che traccia la figura di Antonio Di Pietro come nuova icona dei diritti gay e in una vignetta lo raffigura vestito di pelle.
Che Libero e i giornali che hanno come area di riferimento Silvio Berlusconi prendano in giro di Antonio Di Pietro non mi meraviglia. Certo è che l’Italia dei Valori ha presentato proposte di legge in linea con le richieste del movimento gay e ha nominato me come Reponsabile Nazionale dei Diritti Civili. Anche per quanto riguarda la laicità dello Stato il nostro partito è sempre in prima fila.
Ivan Scalfarotto dice che la proposta di legge contro l’omofobia presentata in Commissione Giustizia dall’IdV non passerà, e che gli stessi rappresentanto dell’IdV ne sono consapevoli.
Scalfarotto sa benissimo che non verrà approvato nessun disegno di legge contro l’omofobia in questo Parlamento.
Per quale motivo?
Punto primo perché non ci sono i numeri per approvare proposte di legge sui diritti gay. Punto secondo perchè il Vaticano non vuole nessun disegno di legge a tutela della minoranza lgbt. Punto terzo perché il minimalismo è una strategia che ha avuto un esito DI-SA-STRO-SO, e voglio che lo scrivi con i trattini fra le sillabe. La precedente proposta di legge del Partito Democratico non è passata e puntava al minimo dei diritti gay.
Quindi ha ragione Scalfarotto quando dice che la politica deve puntare ad ottenere almeno qualche risultato
Sono in totale disaccordo con Scalfarotto: quando sei all’opposizione devi puntare ad ottenere il massimo e tenere ferma la barra sui diritti così come chiedono le associazioni gay. La linea minimalista del PD, ripeto, ha già fallito una volta. Ma forse il vicepresidente parlava a nuora perché suocera intendesse.
A chi si riferiva?
Forse rimproverava le associazioni stesse.
Un’altra accusa lanciata da queste pagine al partito di Di Pietro è stata quella di aver fatto poco per il preseguimento dei lavori in Commissione
Sarebbe meglio che Scalfarotto facesse autocritica rispetto al comportamento in aula del PD anzoché accusare l’IdV. E comunque voglio dare una notizia: da ora in poi i deputati dell’Italia dei Valori faranno un piccolo resoconto sui lavori della Commissione sul progetto di legge contro l’omofobia. Trovo incredibile che si possa dire di tutto su quel che avviene lì dentro senza il minimo controllo. Renderemo pubblici tutti i passaggi su questa materia.
Non sarebbe meglio che PD e IdV collaborassero insieme alla relatrice Paola Concia su questa materia?
L’IdV collabora con tutti, basta che la strategia sia alla luce del sole. Nessuno può pretendere di avere il monopolio della rappresentanza né la verità in tasca. Si confrontino due strategie diverse e diciamo intanto che una di queste ha fallito: i voti parlamentari lo hanno ampiamente dimostrato.
di Daniele Nardini
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