Dopo la violenta aggressione di ieri all’attivista Guido Allegrezza, oltre che quelle, altrettanto gravi, di cui sono state vittime una trans e delle ragazze lesbiche, Roma registra oggi un’altro grave episodio di violenza.
La vittima si chiama Leo, ha 20 anni ed è un attivista di Arcigay Roma. Stando al racconto di Roberto Stocco, presidente di Arcigay Roma, il ragazzo stava rientrando a casa quando un uomo, che non conosceva, gli ha puntato una bottiglia rotta alla gola minacciandolo di morte se non avesse abvuto un rapporto sessuale con lui. "Quando ha cercato di opporre resistenza, l’uomo ha tagliato lo zigomo e graffiato il collo al giovane – continua Stocco -. Per fortuna Leo è riuscito a scappare dalla sua presa, e si è messo in salvo a casa. Poco dopo il convivente del ragazzo e la mamma sono tornati sul luogo dell’accaduto e l’aggressore si è giustificato affermando: ‘tanto è frocio, gli sarebbe piaciuto’. Ora è stato arrestato dalle Forze dell’Ordine e sarà processato per direttissima".
"Ora sto bene – dice Leo -, nonostante i vari tagli sul volto posso ritenermi fortunato, ma se non avessi reagito, come purtroppo spesso avviene, quell’uomo mi avrebbe violentato e non so se a quest’ora sarei qui a raccontarlo. Bisogna reagire e non farsi sopraffare da questi avvenimenti".
E’ solo l’ennesima aggressione omofoba che nelle ultime settimane, come accade ormai ogni anno all’inizio dell’estate, hanno colpito la comunità lgbt della Capitale e dei dintorni. Gli episodi riportano tragicamente all’ordine del giorno la questione di una legge contro l’omofobia e riaccendono il dibattito in merito.
I capigruppo dei Radicali e di Sel al Consiglio Regionale del Lazio, Giuseppe Rossodivita e Luigi Nieri, già ieri avevano depositato un’interrogazione urgente alla Presidente della regione Lazio Renata Polverini e all’Assessore alla Sicurezza della Regione Lazio. L’interrogazione denuncia che le amministrazioni non hanno mai preso alcun provvedimento per dare risposte adeguate, chiede quanti sono i casi di violenza contro le persone lgbt nel territorio della Regione e quali iniziative le istituzioni intendano prendere sia dal punto di vista della prevenzione che dell’informazione.
"È ora di finirla – interviene Franco Grillini, responsabile diritti civili e associazionismo dell`IdV – : dobbiamo dirci con chiarezza che l`assenza di una legge specifica, come quella proposta da tempo dall`IdV, contro i reati motivati da orientamento sessuale, rappresenta una sorta di via libera per i violenti di ogni tipo".
"A Roma in buona parte delle aggressioni abbiamo visto una sorta di giustificazione ideologica degli aggressori stessi – continua Grillini annunciando la partecipazione dell’IdV al Pride di Roma e a tutte le manifestazioni contro l’omofobia che si organizzeranno nella Capitale -. Esiste nella Capitale, infatti, un sottobosco di organizzazioni neonaziste e clerico-integraliste che alimentano un odio diffuso verso la diversità, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti".
Invoca una legge contro l’omofobia anche il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti che riferendosi all’aggressione di Allegrezza, sul suo profilo Facebook scrive:"Ora basta chiacchiere e basta con la solidarietà pelosa di chi non fa niente contro queste violenze. Bisogna approvare subito la legge contro l’omofobia, perché chi non vuole fare niente diventa complice di questa intolleranza e della violenza". "C’è qualcuno che pensa che l’omofobia sia una manifestazione di folclore – commenta Nichi Vendola, a margine della presentazione della 15/a edizione del festival della ‘Notte della Taranta’ -. L’omofobia non è folclore, ma è una propagazione di veleni che possono colpire vigliaccamente la sensibilità e le vite di tante uomini e donne".
"Oramai la situazione di violenza contro le persone gay, lesbiche e trans in questa città è divenuta davvero insostenibile – dichiara Anna Paola Concia, deputata del Pd annunciando la partecipazione alla manifestazione contro l’omofobia che si terrà a piazza Farnese la sera prima del Roma Pride -. Se la politica avesse un po’ di coraggio, basterebbe anche soltanto un giorno per approvare una norma contro la violenza omofoba e transfobica", aggiunge. "Dopo 1354 giorni che il testo è discussione alla Camera, il lavoro e’ gia’ tutto pronto – continua la deputata -, manca solo la volontà di questo Parlamento. Chiedo al ministro della Giustizia Paola Severino di accelerare per un incontro che serva a mettere in campo una strategia efficace e seria contro la violenza".
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