Iva Zanicchi ancora nel vortice della polemica omofoba. Questa volta la eurodeputata del PDL ha firmato un documento del suo partito contro le nozze gay già firmato in parlamento da 173 deputati di centrodestra. E dire che appena due anni fa, la cantante dichiarò al sito Pontifex di "pregare per i gay perché ritrovino la retta via", salvo poi rettificare: "Mai detto quelle parole".
Stavolta ci pensa la sua firma nero su bianco a certificare la sua posizione contro i matrimoni gay. Ma perché dovrebbe fare notizia un’opinione simile, ancora più se arriva dalle fila del PDL? Perché proprio Iva Zanicchi fu premiata nel 2010 con il Pegaso D’Oro, l’onoreficienza che Arcigay assegna ogni anno a personalità sensibili alle istanze del mondo gay. "Iva Zanicchi, da sempre amica della comunità omosessuale italiana – si leggeva nella motivazione del premio -, ha dato netta testimonianza di sensibilità verso le problematiche omosessuali e la battaglia per i diritti gay nell’interpretazione di Liliana, mamma di un omosessuale Enrico e del compagno Pablo convolati a giuste nozze gay in Spagna, nella serie tv Caterina e le sue figlie".
A chiedere di ritirare il premio sono diversi utenti che su Facebook e Twitter si sono ricordati dell’onoreficienza che le venne riconosciuta non troppo tempo fa. "Che persona falsa e insulsa"; "ha capito cosa ha firmato?"; "alla faccia del premio di qualche anno fa per la fiction gay-friendly". Sono solo alcuni commenti sui muri lasciati sui muri dei social network. "Pace e bene – disse la Zanicchi alla premiazione – divertitevi, voi che potete, nelle coppie etero ci sono molti più problemi. Io vi adoro, sono circondata da gay, anche un mio cugino lo è". Chissà che direbbe quel cugino di quella firma di troppo.
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