Il comune di Milano revochi il gemellaggio con San Pietroburgo. E’ l’appello che l’associazione Certi Diritti rivolge a Palazzo Marino in occasione del 45esimo anniversario della firma dell’accordo tra le due città.
La ragione è l’apporvazione lo scorso 29 febbraio da parte del parlamento della città russa di una legge che punisce la cosiddetta "propaganda dell’omosessualità" colpendo di fatto qualsiasi attività di informazione e di tutela dei diritti che le associazioni lgbt locali possano intraprendere.
Una violazione della libertà di espressione e di associazione, "nonché degli impegni presi dalla Russia ratificando la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali – si legge nell’appello dell’associazione -. Questa legge assurda, condannata anche dal Parlamento Europeo, ha già colpito molti cittadini russi che hanno tentato di manifestare per i diritti delle persone lgbti e per questo sono stati arrestati e multati". Per questo l’Associazione Certi Diritti ha promosso una mozione al Consiglio Comunale, firmata da tutti i capigruppo della maggioranza, per chiedere la revoca o la sospensione del patto di gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo, mozione già approvata all’unanimità dal Consiglio di Zona 2.
E come testimonial della propria campagna, l’associazione ha scelto nomi d’eccezione della cultura e dello spettacolo tra cui Moni Ovadia, Lella Costa, Elio De Capitani e di tutta la compagnia dell’Elfo, lo storico Aldo Sabino Giannuli e l’ex direttore di Radio Popolare Danilo Di Biasio, solo per fare alcuni nomi. A tutti loro è stato chiesto di girare un video per supportare l’appello dell’associazione. I video sono visibili sulla pagina Facebook della campagna.
"Speriamo che il Consiglio Comunale ascolti l’appello di queste personalità della cultura milanese – ha commentato Yuri Guaiana, segretario dell’associazione radicale -e decida finalmente di discutere la mozione che da sei mesi giace nei cassetti municipali, dando così un segno tangibile a favore dei diritti umani e delle libertà fondamentali".
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