Dopo essere stato eletto rappresentante d’istituto ha trovato la brutta sorpresa sul portone di ingresso della scuola: «Frocio dimettiti», scritto con una bomboletta spray e accanto, una croce celtica. Il ritrovamento è avvenuto ieri mattina, al liceo classico Cornelio Tacito, quartiere Trionfale, Roma. Poco importa se è stato il più votato alle elezioni di novembre: a causa della sua sessualità, per qualcuno il ragazzo non può rappresentare gli altri compagni.
«Non fatemi passare per una vittima, perché io sono un ragazzo forte. Sono uno tosto che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno», ha detto in un’intervista a Il Messaggero. «Evidentemente chi ha fatto questa scritta non ha avuto il coraggio di insultarmi di persona e ha preferito sfogarsi vigliaccamente sui muri della scuola, pensando che nessuno potesse vederlo». «Sono solo degli stupidi che pensano che in un liceo non possa esserci un rappresentante gay. Io poi non ho mai avuto problemi a parlare della mia omosessualità e se devo essere onesto questo gesto non mi ha fatto né soffrire né intimorire. All’inizio avevo deciso di fregarmene, poi però ho capito che era importante parlarne, per fare capire ad altri ragazzi, magari vittime di bullismo, che non bisogna avere paura. Perché ci sono miei coetanei che per gli insulti di qualche deficiente ci hanno rimesso la vita».
La memoria va al ragazzo di Ischia che ha subito una intimidazione simile . Candidato alle elezioni scolastiche, sulle mura del suo liceo ha trovato scritto: «non votate il frocio». Anche in quel caso nessuna conseguenza pratica se non un po’ di paura. I genitori del ragazzo romano ne hanno «Sono ancora scioccati. Hanno paura che qualcuno mi faccia del male».
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