Ancora un’aggressione omofoba a Roma, ancora violenza contro due ragazzi gay. L’episodio, denunciato dalla presidente dell’associazione Di’Gay Project Imma Battaglia, sarebbe avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi in via Ostiense, all’uscita di un locale in cui le due vittime lavorano.
Lo schema è ben noto: prima gli insulti e poi il pestaggio da parte di un gruppo, questa volta composto da quattro ragazzi e tre ragazze, contro le due vittime, Luigi Esposito e Nicolas Garcia, salvate dal tempestivo intervento dei carabinieri allertati da un terzo ragazzo che è riuscito a scappare dalle mani degli aggressori.
Per salvarsi dalla violenza del gruppo, Luigi ha tentato invano di infilarsi dentro la sua auto, ma è stato preso e trascinato fuori, mentre Nicolas che voleva difenderlo ha ricevuto un pugno in un occhio. Alla fine dell’aggressione, la prognosi sarà di trenta giorni per trauma cranico, fratture multiple e lesioni di vario genere.
“Ringrazio le forze dell’ordine per il tempestivo soccorso e per il quotidiano impegno nonostante lo stato di emergenza in cui ci troviamo – ha dichiarato Imma Battaglia, candidata con Sel al consiglio comunale di Roma -. I ragazzi aggrediti oggi si definiscono fortunati perché ancora vivi e questo è inammissibile. Roma è ormai diventata terra di nessuno, abbandonata a se stessa, alla criminalità, alla violenza e al caos: si percepisce con chiarezza un senso di pericolo, precarietà e insicurezza, dovuto all’assenza della politica”.
Valentina Ciaramella, avvocato dell’équipe legale dell’Associazione Di’Gay Project, che darà assistenza gratuita ai ragazzi aggrediti, ha aggiunto: “In attesa di una legge che garantisca che, in caso di violenza omofoba, la pena venga commisurata alla gravità del crimine, intendiamo ottenere il giusto risarcimento del danno fisico e morale”.
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