LUCCA – Per chi ancora non lo sapesse Lucca Comics rimane la fiera del fumetto più importante d’Italia (non a caso la prima edizione risale al 1964), ed è da sempre un momento molto importante per analizzare tutto quanto ruota attorno al mondo dell’immaginario contemporaneo. La recente rivalutazione del fumetto e dei suoi contenuti (basti pensare agli allegati di quotidiani e settimanali da qualche anno a questa parte) non fa altro che provare come il valore intrinseco di questo mezzo di comunicazione possa spingersi molto più in là rispetto ai confini entro i quali certi anacronistici e sedicenti “tuttologi” vorrebbero relegarlo. In particolare il fumetto rappresenta lo specchio della società che lo produce e ne fruisce, e probabilmente non è un caso che la quantità e la varietà di fumetti commerciati in una nazione sia proporzionata alla quantità di libertà di pensiero e opinione che questa nazione offre.
La domanda è: il panorama fumettistico italiano che cosa offre? E che cosa rispecchia? Alla luce di questa ultima edizione di Lucca Comics si può trarre un bilancio decisamente incoraggiante in questo senso, anche se le contraddizioni non mancano e varrebbe la pena di rifletterci sopra con attenzione, in particolare per quel che riguarda la comunità GLBT.
Partiamo dalla constatazione che anche quest’anno le anteprime che hanno toccato temi omosessuali non sono mancate (e presto ne parleremo dettagliatamente in questa rubrica). Iniziamo con l’editore Beccogiallo che in occasione di Lucca 2005 e in concomitanza con la riapertura del caso giudiziario, ha presentato un libro a fumetti sulla figura di Pasolini (il secondo in pochi anni!) questa volta incentrato proprio sull’analisi dell’assassinio del poeta/regista e sui suoi ultimi momenti di vita. Nel frattempo le edizioni Free-Books proseguono l’edizione italiana delle avventure lesbo-friendly di Strangers in Paradise e hanno annunciato la prossima ristampa di Krazy-Cat, ovvero il primo fumetto con valenze sessualmente ambigue mai realizzato (risale addirittura al 1913!).
Tuttavia, in questa edizione di Lucca Comics, la parte del leone l’hanno fatta quelli della Kappa Edizioni, che oltre ad aver inaugurato la linea Mangasan (dedicata al fumetto giapponese meno conosciuto) e ad aver mostrato in anteprima le novità del loro catalogo di manga shonen-ai, hanno presentato il loro primo manga lesbico (in gergo “yuri”), ovvero il toccante Love my life della brava Ebine Yamaji (che peraltro ha già avuto ottimi riscontri in Francia). La Kappa Edizioni, però, ha collezionato un altro e ben più notevole primato quest’anno. Infatti il Premio Gran Guinigi (assegnato alle opere a fumetti più meritorie dell’anno) per la categoria “miglior storia lunga” è andato ad un libro pubblicato in Italia proprio dalla Kappa Edizioni…
E il libro in questione altro non è che Palle di Toro scritto e disegnato da Ralf König!!! In altre parole per la prima volta in oltre quarant’anni di storia della manifestazione lucchese il riconoscimento più prestigioso è andato ad un fumetto gay, scritto da un autore gay!
A quanto pare non solo nei festival cinematografici ma anche in quelli fumettistici iniziano a essere messi da parte i moralismi e i pregiudizi che da sempre hanno circondato certi temi.
La Kappa Edizioni ha già annunciato la prossima pubblicazione di un nuovo volume di König e, dulcis in fundo, le edizioni Lo Scarabeo hanno pubblicato un esclusivo mazzo di “tarocchi gay” che rivisitano le varie figure allegoriche dei tarocchi in chiave omosessuale (solo maschile però, e in toni estremamente soft). A questo punto tutto porterebbe a pensare che in Italia il mondo del fumetto stia iniziando a essere davvero gay-friendly e che se è vero che il fumetto riflette la società che ne fruisce forse viviamo in un paese che sta dando segni di concreta apertura e tolleranza… Ma sarà proprio così?
Partiamo da una constatazione apparentemente banale: Beccogiallo, Free-Books, Kappa Edizioni… Sono tutti piccoli editori che vengono distribuiti principalmente nel circuito delle fumetterie e delle (poche) librerie di varia che hanno un settore dedicato ai fumetti aggiornato e competente. Salvo la ristampa economica di Strangers in Paradise nessuno dei prodotti sopracitati raggiunge le edicole italiane. Ralf König viene pubblicato a puntate sul mensile Linus da diversi anni, ma sono solo poche pagine al mese e comunque Linus è una rivista che nonostante i vari fumetti che ospita è molto politicizzata e si rivolge ad un pubblico davvero ristretto (tanto che da anni non è più presente a Lucca Comics). Cosa vuol dire questo? Che se da una parte è vero che sta crescendo l’interesse intorno al fumetto gay, è anche vero che sta crescendo in un ambito prettamente fumettistico.
Nel nostro paese ci sono circa trecento fumetterie, concentrate perlopiù nelle grandi città, a fronte di circa trentacinquemila edicole sparse praticamente ovunque, ma nessuno dei grandi editori di fumetti che copre il circuito delle edicole (Disney, Bonelli, Panini Comics, ecc…) ha in progetto iniziative che trattino temi omosessuali. Perchè accade questo? Forse una spiegazione viene dal fatto che, facendo le dovute proporzioni, le edicole rispecchiano meglio delle fumetterie il clima effettivo del nostro paese, con le sue periodiche ondate moralizzatrici e le sue recrudescenze religiose.
Forse non è un caso che l’unica rivista da edicola che parla liberamente e con intelligenza di sessualità ed erotismo, ovvero Blue, abbia da poco inaugurato una sezione fissa dedicata ai fumetti gay (attualmente occupata da Godaruon, una sorta di Mazinga in chiave gay) e all’immaginario omoerotico, ma non sia ancora riuscita a recuperare i lettori che si sono allontanati negli ultimi anni, anche a causa della progressiva condanna (e censura) di certi temi da parte dei massmedia più popolari. Lo stesso problema rilevato dalla Yamato Video, che nonostante abbia in progetto di rilanciare il Cuneo dell’Amore in versione DVD (e con la riproduzione del cockring del protagonista in allegato), ha dovuto fare i conti con una morale sempre più intollerante che l’ha spinta a sospendere le sue varie collane di video erotici giapponesi onde evitare pericolose (e insensate) accuse da parte di quei moralisti che ora potrebbero avere il coltello dalla parte del manico. A quanto pare il fumetto gay in Italia sta attraversando una fase decisamente importante e delicata, ma solo il tempo (e la sua diffusione) ci permetterà di capire in quale direzione si muoverà.
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di Valeriano Elfodiluce
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