ROMA – Macché tagli! Basta rinunciare a uno stupro omosessuale e al nudo integrale di Marcantonio e voilà: ecco la versione edulcorata per il pubblico italiano di “Roma” colossal televisivo da 120 milioni di dollari prodotto dalla tv via cavo americana Hbo con un contributo di Rai Fiction, in onda da venerdì alle 21 su RaiDue. Girata in un set monumentale ricostruito a Cinecittà e con un cast di attori già visti in film del calibro di “Munich”, “Giochi di potere” e “Master and Commander”, la serie, che racconta gli anni del traumatico passaggio di Roma dalla Repubblica all’Impero, è già stata trasmessa negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei e arriva da noi preceduta da un corredo di polemiche sull’eccesso di scene di violenza e di sesso che gli americani hanno utilizzato per raccontare la nostra storia.
Eccessi non giudicati, tuttavia, tali dal direttore di Rai Fiction Agostino Saccà e da quello di Raidue Antonio Marano. «Si sono fatte tante chiacchiere, ma la Rai non ha censurato un bel niente» ha puntualizzato Saccà nella conferenza stampa di questa mattina (soddisfatto di potersi «finalmente togliere qualche sassolino dalla scarpa»).
«La Roma di quell’epoca – ha proseguito – non è stata solo luce di civiltà ma anche una città ferina: andare a censurare sarebbe stata una baracconata. E i nostri consulenti, che hanno controllato il prodotto con grande rigore filologico, non ci avrebbero dato l’ok. Abbiamo semplicemente detto ad Hbo che Raidue è una rete generalista terrestre ed ha un codice espressivo diverso da quello di una televisione a pagamento. Perciò abbiamo chiesto, e ottenuto, due privilegi: la libertà di editare il prodotto secondo le nostre necessità e la possibilità di riscrivere e, dunque, girare due volte, alcune scene. Dobbiamo anche dire che il nostro gusto ha, in qualche modo, contagiato gli americani e, pian piano, c’è stato sempre meno bisogno di chiedere correzioni».
Tradotto in soldoni, le scene che sarebbero state rivedute e corrette riguarderebbero…
Tradotto in soldoni, le scene che sarebbero state rivedute e corrette riguarderebbero, secondo Saccà, solo una violenza sessuale omosessuale subita dal giovane Ottaviano, il nudo integrale di Marcantonio, il rapporto incestuoso tra Ottaviano e la sorella Ottavia e poco altro. Solo sesso, insomma, senza guardare alla violenza che, pure, nella fiction non manca.
«Raidue deve avvicinarsi ad un pubblico giovane. Non certo con la trasgressione ma con la veridicità di quello che racconta – sostiene Marano – In ‘Roma’ ci saranno scene di violenza come ne abbiamo già viste in tanti film americani. Violenza sarebbe, piuttosto, negare la realtà e raccontare una Roma diversa da quello che era realmente. Questa fiction è importante dal punto di vista storico e da quello del servizio pubblico perchè è importante far vedere da dove proveniamo e mostrando che la violenza è sempre esistita».
Jonathan Stamp, consulente storico di “Roma”, rincara la dose: «Scene di sesso e violenza? Non ce ne sono abbastanza» assicura, sostenendo che «se dovessimo dipingere il mondo romano come era davvero, non potremmo mostrare le immagini da nessuna parte. Nell’antica Roma, passeggiando per i Fori, si poteva vedere ogni giorno uno schiavo o un criminale torturato da un dipendente dello Stato che gli strappava strisce di pelle con torture inenarrabili. Lasciare queste scene fuori dalla fiction sarebbe stato un errore».
Stesso discorso, per Stamp, per il sesso: «Alla fine della Repubblica, a Roma, c’era un po’ la situazione che si verifica alla fine della grandi guerre: la gente aveva capito che la vita non durava a lungo e voleva divertirsi. Le scene di sesso erano essenziali per dipingere l’antica Roma com’era realmente».
Per avvisare i telespettatori del contenuto della fiction, venerdì “Roma” sarà comunque preceduta da un’introduzione a cura di Roberto Giacobbo. Sull’argomento va detto, infine, che tutti i Paesi che trasmetteranno (o hanno già trasmesso) “Roma” hanno a disposizione ben tre versioni (compresa quella italiana) tra cui scegliere quella più adatta alla sensibilità e ai gusti del proprio pubblico. Altro progetto in cantiere con la Hbo è anche una serie su Leonardo da Vinci.
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di Alessandro Federici
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