NEW YORK – In un libro biografico in uscita la prossima settimana negli USA l’ex giocatore Nba John Amaechi parla apertamente della sua omosessualità e quindi si aggiunge alla lista degli sportivi professionisti che abbiano fatto ‘coming out’, essendo però il primo nell’ambito del basketball. Amaechi, classe 1970, è nato a Boston e ha giocato come centro nell’Nba per poi passare alla nazionale inglese. Nella sua carriera c’è stata anche parentesi italiana, con la Virus Bologna, nella stagione 1997-98. Vive da qualche anno nel Regno Unito dove svolge l’attività di commentatore sportivo per il canale televisivo Five.
Che l’ambiente dello sport sia pieno di pregiudizi riguardo all’omosessualità è risaputo, tant’è ben pochi dei professionisti hanno il coraggio di parlare del proprio orientamento sessuale, temendo ripercussioni negative per la carriera. Anche Amaechi ha prudentemente aspettato di aver lasciato il professionismo attivo prima di affrontare pubblicamente questo aspetto della sua vita. Meglio tardi che mai, il suo esempio sarà certamente positivo per tutti quegli sportivi che ancora si nascondono, magari penando di essere i soli nell’ambiente.
Fabrizio Marrazzo, responsabile sport di Arcigay, prende la palla al balzo per sottolineare che purtroppo «l’omofobia nello sport viene spesso sottovalutata, invece recenti statistiche dimostrano come molti giovani adolescenti lesbiche e gay siano costretti ad abbandonare l’attività sportiva ed essere costretti all’emarginazione, casi simili sono stati denunciati anche da molti giovani lesbiche e gay italiani al nostro numero verde Gay Help Line 800 713 713. Sulla base di tali osservazioni – continua Marrazzo – quest’anno la UEFA ha elaborato delle linee guida per combattere l’omofobia nello sport, chiederemo nei prossimi giorni al Ministro Melandri di iniziare ad attuarle al più presto anche in Italia, come gia è stato fatto negli scorsi anni in Inghilterra, che ha fatto della lotta alla violenza ed alla discriminazione nello sport una delle priorità di Governo, anche per prevenire atti atroci come la recente cronaca ci riporta.» (Roberto Taddeucci)
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