Ottavio, sempre. Un quarto di secolo fa ci lasciava Ottavio Mai.
Attivista, regista e sceneggiatore, Ottavio Mai è stato ideatore insieme al compagno di sempre Giovanni Minerba dello storico festival cinematografico torinese Da Sodoma a Hollywood, arrivato alla 32esima edizione con la nuova denominazione Lovers Film Festival.
Di origine romana, Ottavio Mai aveva svolto vari lavori tra cui il taxista prima di fondare con Minerba nel 1981 l’associazione L’Altra Comunicazione e realizzare una ventina di lavori in pellicola Super8 e video prima di dare vita al più longevo cinefestival lgbt italiano e tra i più importanti al mondo. Militò nella prima associazione gay italiana, il Fuori!, e nel Partito Radicale.
Malato di Aids, decise di togliersi la vita in ospedale. Due anni fa la città di Torino gli ha intitolato una via accanto al nuovo campus universitario Luigi Einaudi.
Giovanni Minerba l’ha così ricordato ieri in un post su Facebook dal titolo ‘Mi ha lasciato la vita’: “Sono passati 25 anni da quella notte fra il 7 e l’8 novembre del ’92 quando un improvviso e lontano squillo del telefono, tanto impercettibile quanto definitivo, confidò al mio cuore stanco e appesantito dalla preoccupazione che Ottavio mi aveva lasciato solo. Aveva infine deciso di oltrepassare lo schermo, anticipando l’ignoto nemico, e abbandonare le cose di quaggiù, in quel suo modo determinato, silenzioso e quasi timido, simile a tutti i gesti, alle parole non dette, alle determinazioni di una vita, ai quindici anni di quella vita che abbiamo vissuto come una cosa sola, e che in qualche modo, complice la preziosa testimonianza di tanti amici, cerchiamo sempre di tenere viva”.
“Non sta a me celebrare i fatti, le idee, i progetti, le iniziative realizzate tra il 1977 e il 1992 – continua Minerba – Tutto mi ha visto compartecipe e corresponsabile, tutto ha riempito la mia vita, invaso i miei sogni, esaudito molti ingenui desideri. Tutto ci ha fatto combattere e vincere insieme tante battaglie. Resta sempre la coscienza del dolore e la certezza della continua necessità di pensare all’onestà intellettuale di Ottavio, alla sua infinita curiosità e alle sue stupefacenti intuizioni”.
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