ANNO NUOVO, VITA NUOVA

Arrivato a 40 anni, programma di cominciare una convivenza col suo ragazzo. Ma come dirlo alla famiglia? La Jena racconta la sua esperienza e consiglia: l'importante è dirlo.

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3 min. di lettura

Ciao Fabio,
vengo subito al dunque che tanto i complimenti sono scontati. La situazione è la seguente: io ho 40 anni, sono out da due anni…si, lo so, un po’ tardone…ma, come si dice, meglio tardi che mai. Il problema è che sarebbe meglio dire che non sono TOTALMENTE out dal momento che ho escluso dalla cosa la mia famiglia. Allora… Io sono il “piccino di casa”, ho un fratello di 58 anni, uno di 55 e una sorella di 47. Tutti sono sposati con prole (anche adulta, come immaginerai: mio nipote più grande ha 30 anni, la più giovane ne ha 13). Mamma non c’è più e papà sta in casa di riposo con seri problemi cognitivi. Loro li ho lasciati fuori in maniera ‘naturale’: come immaginerai dalle età, è successo che loro si sono sposati e hanno lasciato il nido domestico quando io ero ancora in giovane età e quindi non c’è mai stato un grandissimo rapporto di “fratellanza”… sono semplicemente la mia famiglia, ci si vuole bene ma… nulla di più.
Due cose ci hanno un po’ “avvicinati” in tempi recenti sono stati la morte di mia madre (nel 1996) e la malattia di mio padre che, ultimamente spesso ci costringe a vederci per prendere questa o quest’altra decisione…Epperò, due anni fa, nel momento del mio coming out (ti dirò, semplificando, che è scaturito da un innamoramento folle) loro li ho lasciati fuori…pensando (e ancora ne son convinto) che i miei affetti più intensi fossero altri. Ora però sono di fronte a un dubbio: Sono felicemente fidanzato ed innamorato di un ragazzo di Roma ed io sono di Verona. Stiamo seriamente pensando di cominciare a programmare una vita in comune che dia un taglio ai viaggi in treno ogni week end (finora così è andata: un week end a Verona, uno a Roma…). La cosa più semplice, non ti sto a spiegare i motivi, pare quella di vivere a Verona. Va da se che di fronte a questa novità, dovrei forse mettermi nell’ordine di idee di comunicarlo alla famiglia… Mi piacerebbe che qualcuno mi desse qualche consiglio su come agire… Che faccio? una riunione di famiglia? Lo dico a uno soltanto sperando nel passaparola? Faccio finta di niente e vado a vivere col mio fidanzato che tanto prima o poi capiscono da soli cosa sta succedendo? Meglio ancora: tu cosa faresti?
Un abbraccio
Luciano

Carissimo Luciano, non so perché ma per la tua lettera la risposta mi sembra più chiara che per altre. Io fossi in te farei immediatamente partecipi della mia gioia (e della mia vita in genere ) anche la mia famiglia. Si, Luciano, non avrei dubbi. Certo io sto parlando di me, di come io considero la mia famiglia, del bene che gli voglio e che mi vogliono. Del fatto che sono le persone più importanti della mia vita, che devo moltissimo a loro, che sono le persone di cui sono sicuro mi potrò sempre fidare totalmente, che saranno sempre presenti nella mia vita, sempre pronte ad aiutarmi, che gioiranno con me delle mie gioie. Ti ho reso partecipe della mia situazione per farti capire che per me sarebbe veramente impossibile non considerare la mia famiglia parte integrante della mia vita. Non credere però di parlare con i protagonisti dello spot del Mulino Bianco (antipaticissimi! sempre in ordine e sorridenti anche di prima mattina…). Anche noi abbiamo avuto i nostri problemi, eccome! ma è stato solo parlando che abbiamo risolto tutto. Per quanto ti riguarda solo tu sai il vero rapporto che vi lega. Al di la della formalità lo sai tu se ti senti veramente legato. Credo di aver capito, però, che tu fai parte di quelle persone che ai familiari si rivolge solo quando non ne può fare a meno… Forse però a 40 anni è il caso di cambiare tendenza, no? perlomeno provare! Ti renderai conto che anche loro fanno parte dei tuoi affetti più profondi (nel bene e nel male). Per una decisione così importante della tua vita, vale la pena tentare. Potresti anche scoprire una solidarietà inaspettata, un affetto celato ma presente, perché no? e comunque vadano le cose non credo che turberesti la loro “crescita”…
Per come dirlo ci sono molti modi. Io proporrei di dirlo per primo (in privato) a chi pensi sia più adatto/a ad aiutarti poi nel dirlo agli altri magari durante una deliziosa cenetta di famiglia…. Una spalla può far sempre comodo. Cerca di scegliere per spalla la persona che nelle riunioni di famiglia tutti ascoltano, quello considerato più saggio, più maturo. Se riesci a coinvolgere lui/lei nella tua storia, metà del lavoro è fatto. Comunque sei grande e vaccinato e per giunta, innamorato! Quest’ultima cosa ti rende sicuramente più forte e determinato. Come ultimo consiglio direi di non presentare nello stesso momento del tuo coming out anche il tuo fidanzato, potrebbe essere presa come un imposizione, lascia passare la prima sera e guarda come reagiscono. Facci sapere!
Baci
Fabio

di Fabio Canino

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