Equity, sindacato britannico legato al mondo della recitazione, ha pubblicamente chiesto ai direttori di casting di assumere più attori e attrici transgender in ruoli cisgender.
Il punto è che un attore transgender può essere completamente invisibile in ambito produttivo, ma rappresenta fortemente la diversità nel settore. Questa diversità “invisibile” è importante tanto quanto forme di diversità più fisicamente riconoscibili. È difficile per gli attori trans costruire una carriera partendo dalla quantità molto ridotta di ruoli trans-specifici, se questi sono gli unici ruoli per i quali sono attivamente ricercati.
Ed è qui che la questione si fa specifica, perché raramente assistiamo ad attori transgender chiamati ad interpretare attori cisgender, mentre è ancora oggi possibile che si verifichi il contrario, come capitato anche di recente con Eddie Redmayne in The Danish Girl. Travolta dalle polemiche, Scarlett Johansson ha invece abbandonato la produzione di Rub & Tug, perché avrebbe dovuto interpretare un ruolo transgender.
Tigger Blaize, vicepresidente del comitato LGBT + di Equity, ha precisato: “Non vogliamo incolpare nessuno, questa è per molti una nuova aerea, ed è normale commettere errori”. “Ma se commettete un errore, scusatevi, correggetevi e andate avanti. Nessun dramma”. Una guida, quella realizzata da Equity, che potrebbe aprire le porte della recitazione a 360° a centinaia di attori transgender, da sempre (quando sono fortunati) imprigionati in quei pochi ruoli transgender a disposizione.
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