Cigno bianco e cigno nero, io e super io, giochi di specchi narcisistici ma anche omosex: si apre all’insegna del doppio la 67esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Come duplice è stata l’accoglienza di Black Swan, thriller hitchcockiano e psico-visionario di Darren Aronofsky, già Leone d’Oro due anni fa col crepuscolare The Wrestler che rilanciò anima e corpo di Mickey Rourke. Al termine della proiezione stampa del mattino, in sala Perla, ci sono stati pochi applausi e qualche fischio, mentre quella ufficiale è stata accompagnata da alcuni minuti di consenso. Persino il Presidente Napolitano – per la prima volta presente alla cerimonia di apertura al Lido – ha voluto stringere la mano a regista e attori seduti in sala, definendo la pellicola "very strong, molto forte". Ma c’è chi non ha gradito, come Carla Fracci che ha dichiarato stizzita di "non vedere l’ora che finisse, il mondo del balletto non è così estremo".
Le tanto fantasticate scene di sesso lesbo borderline tra Natalie Portman e Mila Kounis hanno turbato meno del previsto e, come sempre ormai, si sono rivelate piuttosto un pretesto-civetta per attirare l’attenzione sul film: un bacio alla francese e un cunnilingus esagitato ma anche un cenno onanistico con masturbazione furiosa della protagonista.
"Molte scene del film sono state una vera sfida e quella di sesso saffico in particolare" ha dichiarato l’attrice israeliana. "L’atmosfera del film porta piano piano la protagonista a lasciarsi andare. Da un punto di vista personale è stato molto strano, perché nella vita Mila è una cara amica, quindi eravamo entrambe imbarazzate. Dovevamo però assolutamente portare a termine la scena. Darren ci diceva: fatela bene subito così non dovete rifarla. Poi ci prendeva in giro ordinandoci: usate quella lingua!"
Emozione e un po’ d’impaccio anche per una fanciullesca Isabella Ragonese, madrina dell’inaugurazione un po’ protocollare e con un unico momento memorabile: la premiazione con una medaglia istituzionale dell’esimio compositore Armando Trovajoli, autore tra l’altro delle musiche del cult gay Una giornata particolare di Ettore Scola, che proprio oggi festeggia la bellezza di 93 estati.
Il momento più queer? L’apparizione del giurato Luca Guadagnino (Io sono l’amore) con un’improbabile giacca rosa-shocking che ha titillato le coloriste a caccia di curiosità modaiole. Piuttosto movimentato il red carpet, con contestazioni del pubblico a Buttiglione e Gianni Letta ("Vattene a casa!") mentre il sindacato di polizia Coisp ha protestato contro i tagli del governo piazzando quindici sagome a grandezza naturale di poliziotti trafitti alla schiena da un coltello e la scritta: "Ci hanno pugnalato alle spalle".
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