L’esordio danese su gay e neonazi Broderskab (Fratellanza) di Nicolo Donato, in concorso al IV Festival Internazionale del Film di Roma, è stato molto applaudito e lodato. Avrebbe «il pregio di indagare l’omosessualità in un contesto omofobico» secondo Gabriella Gallozzi de L’Unità ed è stato definito da Natalia Aspesi «un melodramma sentimentale e feroce» con «scene di sesso belle» secondo Lietta Tornabuoni. Broderskab ha vinto il IV Festival Internazionale del Film di Roma aggiudicandosi il Marc’Aurelio d’Oro. L’ha scelto la giuria presieduta dal regista Milos Forman e composta, tra gli altri, dall’attrice austriaca Senta Berger e dalla scrittrice algerina Assia Djebar, già Premio Grinzane Cavour e candidata al Nobel per la letteratura. Migliori attori Helen Mirren per ‘The Last Station’ e Sergio Castellitto per ‘Alza la testa’.
«La passione si alimenta con gli ostacoli e i tabù» spiega Donato. «Non ho trovato di meglio che l’omofobia politica per raccontare di un appassionato amore. Quindi il neonazismo è solo un pretesto diciamo così, letterario, esattamente come quello tra i Capuleti e i Montecchi. Teniamo presente che il DNSB (un movimento che s’ispira al nazionalsocialismo, n.d.r.) non conta praticamente nulla in Danimarca». La storia d’amore tra Lars e Jimmy ha così battuto l’amato L’uomo che verrà incentrato sulla strage di Marzabotto che si deve accontentare del Gran Premio della Giuria e del premio del pubblico. Lo firma il valente Giorgio Diritti, regista dello stupendo Il vento fa il suo giro.
Nelle note di regia, Donato ha inserito dieci comandamenti sul razzismo. Il terzo dice: «È difficile amare qualcuno ma dobbiamo provarci».
‘Broderskab’ ha anche vinto il premio ‘Farfalla d’oro’ organizzato da Agiscuola ed è stato comprato ‘in extremis’ da Lucky Red.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.