Quando non abbiamo visto Pedro sulla Montée des Marches abbiamo capito che la maledizione si sarebbe rinnovata: nessuna Palma per il grande regista manchego, al suo settimo tentativo, con uno dei suoi film migliori, delicato, dolente, struggente: Dolor y Gloria. In compenso viene premiato il suo attore, Antonio Banderas, che di fatto impersona Pedro, e batte a sorpresa il bravissimo Pierfrancesco Favino ne Il traditore di Bellocchio, il suo migliore dai tempi di Vincere, appassionante epopea mafiosa nel ritratto dinamico e mai agiografico del superpentito Tommaso Buscetta. Ma torniamo a Banderas. Emozionato, sul palco riceve il premio da una intimidita Zhang Ziyi e racconta un piccolo aneddoto: “Mentre salivo les Marches il direttore Frémaux mi ha chiesto: quanto c’è voluto per venire? Intendeva da Londra o dalla Spagna, ma io gli ho risposto: quarant’anni. Mi ci sono voluti tutti questi anni per essere qui a ritirare questo premio per cui sono molto grato. Il riconoscimento è in nome del mio personaggio che si chiama Salvador Mallo che, non è un mistero per nessuno, è Pedro Almodóvar. Io ho incontrato Almodóvar quarant’anni fa, lo amo, lo rispetto, è il mio mentore, mi ha dato tutto e questo riconoscimento glielo devo. Abbiamo sofferto, c’è dolore dietro il mestiere di artista e poi ci sono sere di gloria come queste. Il meglio deve ancora arrivare!”.
Uno dei favoriti della vigilia, già vincitore della Queer Palm, il melò in costume Portrait de la jeune fille en feu si deve accontentare del premio per la migliore sceneggiatura: “L’esperienza più bella della mia vita di cineasta” l’ha definita la regista Céline Sciamma ricordando lo sguardo di tutte le donne che hanno lavorato al film, a partire dalle protagoniste Adèle Haenel e Noémie Merlant. È stato acquistato per l’Italia da Lucky Red.
Il resto è sparso a pioggia: Palma d’Oro al coreano Parasite di Bong Joon-hoo, Grand Prix ad Atlantique di Mati Diop, Prix du Jury ex-aequo tra Les Misérables e Bacurau, miglior regia a due veterani, i fratelli Dardenne per Young Ahmed. Il premio d’interpretazione come migliore attrice va all’inglese naturalizzata americana Emily Beecham per Little Joe di Jessica Hausner.
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