#CinemaSTop: quei corpi seminudi in lotta nell’insinuante Foxcatcher

Da vedere il meditato dramma psicologico di Bennett Miller con Carell, Tatum e Ruffalo.

#CinemaSTop: quei corpi seminudi in lotta nell’insinuante Foxcatcher - Foxcatcher cinemastop BS 1 - Gay.it
4 min. di lettura
#CinemaSTop: quei corpi seminudi in lotta nell’insinuante Foxcatcher - Foxcatcher cinemastop 6 - Gay.it

Abbracci carnali, rotolamenti di corpi avvinghiati, strette al tappeto fissandosi negli occhi. No, non è un qualsiasi video gay hard di uno dei tanti siti specializzati alla ‘Naked Combat’ ma siamo nel meditato e insinuante “Foxcatcher – Una storia americana” del non prolifico Bennett Miller (tre film di finzione in dieci anni: ha diretto “Truman Capote – a sangue freddo” e “L’arte di vincere”). Oggi dedichiamo l’intera rubrica CinemaSTop a questo intrigante dramma psicologico che poteva essere il film più queer della stagione se il regista non avesse deciso di ‘raffreddare’ al massimo il sottotesto gay della vicenda per rispetto delle persone ancora in vita di una tragica vicenda che sconvolse l’America nel 1996. Il miliardario americano John Eleuthère du Pont (1938 – 2010) era l’erede di una delle più ricche dinastie statunitensi, arricchitasi già nell’800 grazie alla produzione di polvere da sparo e sviluppatasi nel secolo successivo con l’invenzione di materiali distribuiti universalmente come nylon e lycra. Appassionato di lotta libera, John fondò nella sua sterminata tenuta in Pennsylvania il ‘Foxcatcher Team’ dove invitò a colpi d’ingaggi stratosferici prima il campione Mark Shultz (un taurino Channing Tatum) e poi il suo simbiotico fratello Dave (Mark Ruffalo, candidato all’Oscar, intensamente calato nella parte) con tanto di famiglia al seguito, entrambi medaglia d’oro alle Olimpiadi dell’84, per prepararli in vista di quelle dell’88 a Seul. Ma il rapporto inizialmente idilliaco con entrambi subisce una degenerazione dalle conseguenze tragiche quando Mark, iniziato tra l’altro alla cocaina dallo stesso du Pont, rende sempre meno in gara e si distanzia progressivamente da colui che considera un mentore paterno e dall’adorato fratello con cui aveva un legame strettissimo (Ruffalo ha definito la tenera lotta ‘danzata’ fra loro come “il massimo livello di intimità che due uomini possono raggiungere senza essere amanti”).

#CinemaSTop: quei corpi seminudi in lotta nell’insinuante Foxcatcher - Foxcatcher cinemastop 7 - Gay.it

Interpretato con una straordinaria capacità mimetica da un imploso Steve Carell dal naso aquilino, quasi irriconoscibile, candidato anch’egli all’Oscar (ignorato dall’Academy nonostante le sue cinque nominations, “Foxcatcher” aveva vinto a Cannes il premio per la miglior regia, classica e calibratissima), John du Pont viene descritto come un uomo solitario e meditabondo, un filantropo appassionato di ornitologia disprezzato dalla matriarca Jean (una magnifica Vanessa Redgrave) che considera la lotta “uno sport minore che sminuisce”. L’attrazione sotterranea tra John e Mark non è mai resa esplicita anche se viene lanciato qualche segnale quando John fa incursioni notturne nello chalet dove viene ospitato Mark e in un’altra scena lo ringrazia con sguardo adorante – “sei un buon amico, Mark!” – rivelandogli di aver avuto “crescendo, un solo, vero amico”, tale Hugh Cherry detto Hubby, figlio dell’autista della madre che lo aveva pagato affinché frequentasse John. E lei stessa, ormai immobilizzata su una sedia a rotelle, si allontana disgustata dopo aver osservato il figlio praticamente attorcigliato su un atleta per spiegargli una mossa di lotta. Nonostante questi labili cenni queer, il vero Mark Schultz si è infuriato al punto di scrivere in un post su Facebook che “lasciare il pubblico con la sensazione che comunque ci sia stata una relazione sessuale tra me e du Pont è una menzogna ripugnante e ingiuriosa”. Eppure la tesi di una presunta omosessualità del miliardario è sostenuta da un coach della Villanova University in Pennsylvania che sarebbe stato licenziato per aver rifiutato alcune avances di John du Pont. Lo stesso Schultz nel memoir “Foxcatcher” scritto nel 1987 insieme a David Thomas e pubblicato l’anno scorso in Italia da Sperling&Kupfer col sottotitolo “Una storia vera di sport, sangue e follia”, da cui è tratto il film, racconta di un rapporto molto stretto tra i due e che il magnate inventò una quantomeno bizzarra mossa di wrestling detta “Foxcatcher Five” in cui si stringerebbero i testicoli dell’avversario con tutte le dita di una mano.

#CinemaSTop: quei corpi seminudi in lotta nell’insinuante Foxcatcher - Foxcatcher cinemastop 3 - Gay.it

“Non penso che siano rappresentate pulsioni gay – ha ribattuto il regista sul Financial Times -. Ma parte della storia riguarda la repressione e negazione da parte dei personaggi di chi fossero e che cosa stessero facendo in quel momento. È forte l’argomento del ‘padre assente’. Tutti e tre persero il padre all’età di due anni”. Nel film non si fa alcun accenno a presunte compagne nella vita di DuPont ma nel 1983 consumò un matrimonio lampo con la terapista occupazionale Gale Wenk, annullato dopo soli novanta giorni perché lui cercò di ucciderla puntandole un fucile contro e gettandola in un camino acceso.

#CinemaSTop: quei corpi seminudi in lotta nell’insinuante Foxcatcher - Foxcatcher cinemastop 4 - Gay.it

Il rigoroso dramma di Miller non ha nulla dell’epica fanfarona di certi film americani sportivi ma, anzi, destruttura il concetto stesso di sogno americano concentrandosi, attraverso l’estetica algida e decolorata della funzionale fotografia di Greig Fraser e uno stile trattenuto a volte persino troppo indugiante, sulle fatiche degli atleti, la solitudine isolazionista imposta dalla disciplina, il senso di alienazione indotto dal rinchiudersi nella prigione dorata della proprietà dei du Pont. La bravura di Carell sta in una esemplare performance millimetrica giocata su minime variazioni espressive (non sembra nemmeno trapelare la schizofrenia paranoide diagnosticata al vero John dopo la tragedia), nello sperdimento dello sguardo rassegnato, nella postura incassata vagamente animalesca. La vita come lotta (libera?), la lotta come vita nella metafora interscambiabile del torbido disagio di un miliardario che acquistava carrarmati come giocattolini ma nonostante tutto il suo denaro non riuscì a vincere l’incontro fatale, quello con gli spettri abissali della propria solitudine.

Da vedere.

Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.

© Riproduzione riservata.

Partecipa alla
discussione

Per inviare un commento devi essere registrato.

Trending

Amadeus, Sanremo Giovani 2023

Sanremo verso Mediaset, Amadeus in onda sul NOVE già a fine agosto con tre programmi

Culture - Mandalina Di Biase 18.4.24
Omosessualità Animali Gay

Animali gay, smettiamola di citare l’omosessualità in natura come sostegno alle nostre battaglie

Culture - Emanuele Bero 18.4.24
Charli XCX e Troye Sivan partono in tour insieme

Charli XCX e Troye Sivan annunciano un tour insieme: “È l’evento gay della stagione”

Musica - Emanuele Corbo 18.4.24
Guglielmo Scilla, intervista: "Mi sconsigliarono di fare coming out. Potessi tornare indietro lo farei prima" - Guglielmo Scilla foto - Gay.it

Guglielmo Scilla, intervista: “Mi sconsigliarono di fare coming out. Potessi tornare indietro lo farei prima”

Culture - Federico Boni 18.4.24
Sandokan, c'è anche Samuele Segreto nella serie Rai con Can Yaman, Ed Westwick e Alessandro Preziosi - Sandokan - Gay.it

Sandokan, c’è anche Samuele Segreto nella serie Rai con Can Yaman, Ed Westwick e Alessandro Preziosi

Serie Tv - Redazione 18.4.24
Angelina Mango Marco Mengoni

Angelina Mango ha in serbo una nuova canzone con Marco Mengoni e annuncia l’album “poké melodrama” (Anteprima Gay.it)

Musica - Emanuele Corbo 18.4.24

I nostri contenuti
sono diversi

marina cicogna gay it

Addio a Marina Cicogna, la donna più queer, androgina e anticonformista del cinema

Cinema - Chiara Zanini 4.11.23
I film LGBTQIA+ della settimana 27 novembre/3 dicembre tra tv generalista e streaming - film hiv aids - Gay.it

I film LGBTQIA+ della settimana 27 novembre/3 dicembre tra tv generalista e streaming

Cinema - Federico Boni 27.11.23
Andrew Scott spiega perché non bisognerebbe più usare il termine “apertamente gay” (VIDEO) - 056 S 01960 - Gay.it

Andrew Scott spiega perché non bisognerebbe più usare il termine “apertamente gay” (VIDEO)

Cinema - Redazione 9.1.24
Halloween queer: 8 cult movie horror da paura - hell - Gay.it

Halloween queer: 8 cult movie horror da paura

Cinema - Federico Boni 31.10.23
Drive-Away Dolls, le prime recensioni dalla folle e sboccata commedia queer di Ethan Coen e Tricia Cooke - Drive Away Dolls - Gay.it

Drive-Away Dolls, le prime recensioni dalla folle e sboccata commedia queer di Ethan Coen e Tricia Cooke

Cinema - Redazione 23.2.24
Will & Harper, il doc on the road con Will Ferrell che racconta la transizione della sua amica Harper Steele - Will ill e Harper - Gay.it

Will & Harper, il doc on the road con Will Ferrell che racconta la transizione della sua amica Harper Steele

Cinema - Redazione 22.1.24
Jacob Elordi candela Saltburn Barry Kehogan

Saltburn, arriva la candela con l’odore di Jacob Elordi ed è un fetish puntuale

Cinema - Redazione Milano 4.1.24
Crossroads, il film con Britney Spears arriva per la prima volta in streaming. Ecco dove e quando - Crossroads - Gay.it

Crossroads, il film con Britney Spears arriva per la prima volta in streaming. Ecco dove e quando

Cinema - Federico Boni 23.1.24