L’ultima fatica del regista Simone Godano si chiama Croce e Delizia. Vedrà sul grande schermo Alessandro Gassman e Fabrizio Bentivoglio, oltre a Jasmine Trinca e Filippo Scicchitano. Al centro della storia i primi due, che hanno deciso di dichiarare il loro amore alle rispettive famiglie. Nel corso del film, ci saranno tutti i problemi e i disagi che una coppia deve affrontare nei confronti dei propri parenti, quando si fa coming out.
Come se non bastasse, i due decidono anche di far conoscere le rispettive famiglie, nonostante siano molto diverse tra loro. Mentre quella di Tony (Fabrizio Bentivoglio) è altolocata e mondana, la famiglia di Carlo (Alessandro Gassman) è più spartana e umile. Gli stereotipi non sono solamente nei confronti della coppia. Ma si riferiscono anche ai modi di fare delle due famiglie, affrontando temi particolari in chiave comica.
Le reazioni dei figli
Tema principale è anche la reazione dei figli. Carlo cerca in tutti i modi di far ragionare il figlio Sandro (Filippo Scicchitano), che non riesce a comprendere l’amore tra due uomini. Tony deve fare i conti con Penelope (Jasmine Trinca), che vorrebbe un padre “normale” e una famiglia “tradizionale”. Nonostante la differenza, decidono comunque di passare l’estate insieme, prima del fatidico sì tra i due. E proprio qui, Sandro e Penelope decidono di coalizzarsi, facendo naufragare la relazione dei rispettivi padri, ma con dei risvolti imprevisti.
“E’ un film molto commovente che tocca corde particolari, specie nel momento storico che stiamo vivendo” ha affermato Alessandro Gassman. Mentre Fabrizio Bentivoglio ha spiegato che questa pellicola mostra “l’accettazione dell’altro, uguale o diverso che sia, che è il grande tema del film e che riguarda tutti“. Attraverso la spontaneità di Jasmine Trinca, la schiettezza romana di Filippo Scicchitano e l’abilità dei protagonisti a interpretare ruoli comici e drammatici con una naturalezza incredibile, questo film diventa un modo per raccontare quello che troppe coppie gay stanno vivendo in questi ultimi anni. Solo che a fare “coming out” non sono i figli con i loro genitori, ma esattamente il contrario.
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