È stata una piacevole serata quella organizzata ieri al Cinema Ambrosio di Torino dove è stato presentato il curioso doc Essere Divina di Luca Pellegrini sulla prima scuola per drag queen in Italia, presso il Teatro Ringhiera nel quartiere milanese di Gradosoglio. Ciò che più sorprende è che il laboratorio è frequentato da molte donne (tecnicamente si tratta di ‘Faux Queens’, definite nel film “donne imprigionate in corpi da superdonne”) e maschi eterosessuali anche con famiglia, all’insegna del gender più libero che si possa immaginare.
Prima della proiezione abbiamo assistito a un simpatico show di due delle sei Nina’s Drag Queens che hanno coinvolto i presenti in una buffa coreografia interattiva (fra il pubblico c’era anche il grande trasformista Arturo Brachetti).
Scopriamo che la scuola è in realtà molto più di un laboratorio per diventare drag queen ma una sorta di collettivo di analisi per imparare a non vergognarsi di sé stessi, a ridere dei propri sbagli e, anzi, a sfruttare artisticamente le proprie imperfezioni per farne dei punti di forza e sviscerarle con una falcata da togliere il fiato. Al grido di “Tira fuori la Divina che è in te!”, ci immergiamo in un mondo fatto di paillettes, scie piumate, parrucche coloratissime, tacchi vertiginosi (“Il tacco tiene la Drag sospesa tra il cielo e la terra!”), mascara e trucco vario a chili che in apparenza non sembrano aver nulla a che fare col culturista etero ormai abituato a fare “mantenimento per anziani” in palestra e invece rivelano, a trasformazione finita, la mastodontica drag Quintmilla.
La scuola appare così come un antro protetto dove gli uomini possono provare l’esperienza del travestimento – ancora tabù per molti – mentre alle donne è consentito esasperare liberamente la loro femminilità in un modo che mai potrebbero concedersi all’esterno senza incorrere nel giudizio e nell’esclusione sociale.
Guest star di Essere Divina non poteva che essere la Drag Queen più celebre d’Italia, Platinette, che ci racconta quanto detesti quelle che lei chiama le ‘drag reazionarie’, tutte perfettine e ineccepibili, inneggiando invece al look un po’ rustico e apparentemente approssimativo di certe drag più rustiche ma più autentiche.
Nella scuola delle Nina’s si adattano classici teatrali (dagli Uccelli di Aristofane a Il giardino dei ciliegi di Cechov) e prossimamente, come ci ha rivelato l’unica drag torinese, Dee Dee La Crush alias Sax Nicosia, anche Queen Lear, una versione drag di Re Lear, dispiacendosi che i teatri della sua città l’abbiano rifiutato.
Essere Divina sarà proiettato ancora stasera alle 20 e alle 22 al Cinema Ambrosio (a Torino era stato presentato anche fuori concorso al Lovers Film Festival di aprile) mentre approderà al cinema Madison di Roma dall’11 novembre per una settimana.
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