Storie uniche, personali, straordinarie. Sono proprio vari e insoliti personaggi del mondo lgbt i veri protagonisti del tredicesimo Florence Queer Festival, organizzato dall’associazione Ireos e diretto da Bruno Casini e Roberta Vannucci, da oggi presso il Cinema Odeon del capoluogo toscano. Si parte col significativo doc Torri, checche e tortellini di Andrea Adriatico alle 17.30 (una delle protagoniste, Eva Robin’s è presente a Firenze), seguito dal doc autoprodotto Fuori di Ilaria Luperini e Chiara Tarfano con interviste realizzate per la strada sulla percezione dell’omosessualità. La serata s’illuminerà dalle 20 con un intrigante show di Queerlesque, una sorta di burlesque in chiave lgbt, seguito dal live show di Raven, misterioso performer che si presenta come ‘dark Prince of burlesque’, e dal documentario La donna pipistrello di Francesco Belais e Matteo Tortora dedicato alla Romanina, all’anagrafe Romina Cecconi, una delle prime transessuali operate italiane, la seconda ad ottenere il riconoscimento del cambio di genere sui documenti (si chiamava Romano), aprendo così la strada alla legge 164. Una vita tumultuosa e affascinante: nata a Lucca, ha vissuto tra Firenze e Parigi come circense, cabarettista e prostituta, fu soprannominata dalla stampa popolare la donna pipistrello perché ‘metà topa e metà uccello’. Vanta persino un flirt galeotto a Ginevra, nella toilette di un locale, con Vittorio Emanuele di Savoia, mai smentito da quest’ultimo. Ora dimora a Bologna, è un’elegante signora con cagnolino e sarà stasera sul palco insieme ai registi livornesi.
Seguirà l’anteprima europea di Desire will set you free di Yony Leyser, docufiction lisergica ambientata nella scena queer underground berlinese sull’incontro tra uno scrittore americano di origini israelino-palestinesi e un prostituto russo aspirante artista. Camei punk-vip di Nina Hagen e Rosa Von Praunheim. Saranno presenti il regista, l’attore Tim Fabian Hoffman, il produttore Umberto Baccolo e l’autore della colonna sonora, il dj Joey Hansom, che metterà musica all’Opening Party previsto in chiusura della serata al Blume di Lungarno Serristori.
Da non perdere due importanti proiezioni speciali: innanzitutto il dramma candidato all’Oscar dalla Repubblica Dominicana, Dolares de arena (Dollari di sabbia) diretto da Israel Cardenas e Laura Amelia Guzman, su un’anziana signora interpretata da Geraldine Chaplin che intraprende un’ambigua relazione con una giovane del posto (Yanet Mojica). Poi il documentario Seed Money: The Chuck Holmes Story di Michael Stabile sul fondatore della celebre factory porno dei Falcon Studios (già trendy: prossimamente vedremo James Franco in King Cobra di Justin Kelly nei panni del guru Bryan Kocis dell’omonimo studio, assassinato nel 2007).
In concorso spicca la commedia agrodolce The David Dance di April Winney in anteprima europea su un fratello omosessuale, speaker radiofonico della trasmissione locale Gay Talk, e la sorella impiegata in banca che decide di adottare un orfano brasiliano. Segnatevi anche i documentari Je suis Annemarie Schwarzenbach di Véronique Aubouy e Fassbinder – Lieben ohne zu fordern (Ama senza pretendere) di Christian Braad Thomsen. In giuria il regista teatrale Angelo Savelli e i cinecritici Roberto Mariella di Cinemagay.it e Angelo Savelli.
Ma non c’è solo cinema al Florence Queer Festival: Queerbook prevede vari incontri con scrittori di opere lgbt, Queerart mostre fotografiche e al teatro Rifredi, dal 3 al 5 dicembre, è in programma lo spettacolo Battuage di Vucciria Teatro. Sabato 14 novembre è previsto uno slot dal titolo Tutti pazzi per il web con una selezione di quattro net-serie a tematica lgbt. In chiusura, martedì 17 novembre, l’esibizione live di Sylvie Bovary.
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