È uno dei migliori ruoli lesbici degli ultimi anni, tra i più incisivi dai tempi del capolavoro La vita di Adele (era il 2013). Stiamo parlando di una strepitosa Lily Tomlin, ineguagliabile nonna lesbica cattivissima, nel simpatico road movie agrodolce Grandma di Paul Weisz che ha inaugurato ieri tra gli applausi nell’affollata Sala Uno del cinema Mercury la nona edizione del Ze Festival di Nizza. Fino a domenica 9 ottobre, questa intelligente rassegna costazzurrina proporrà una selezione del cinema internazionale più stimolante, per poi proseguire a Marsiglia, Tolone e Seillans. Organizza l’associazione queer Polychromes.
Più che Nonna Papera, la grande attrice altmaniana Lily Tomlin è Nonna Vipera: poetessa frustrata perché non ha più i fedeli lettori dei tempi universitari, Elle ha appena finito una storia con una ragazza molto più giovane di lei, Olivia (la delicata Judy Greer) che malignamente definisce ‘una nota a piè di pagina’. Quando piomba in casa su la nipote Sage (Julia Garner, brava), disperata perché incinta di un deficiente fannullone e desiderosa di abortire, la caustica nonna l’aiuterà a cercare i soldi necessari per l’operazione in un lungo viaggio a bordo di una scassatissima auto d’epoca lasciata in dote dalla fidanzata storica Violet (curiosità: adesso il veicolo è di proprietà della Tomlin). Lungo il tragitto incontrerà, tra gli altri, il suo ex marito (Sam Elliott), ora patriarca di una nidiata di nipoti, ma soprattutto la mamma perfezionista di Sage, Judy (una magnifica Marcia Gay Harden, imprenditrice fissata col fitness), che contribuirà a far riemergere una serie di rancori e frustrazioni represse.
Lily Tomlin ha una personalità forte e carismatica, è realmente lesbica – si è spostata due anni fa con l’amore di una vita, la scrittrice Jane Wagner con cui è stata fidanzata ben 44 anni – quindi un ruolo del genere, tra l’altro scritto bene – irriverente ma profondo, ricco di pathos e sfumature, con riflessioni non banali sulle conseguenze della disillusione postsessantottina nei confronti della nuova, disorientata generazione – le sembra cucito addosso: è davvero abilissima nel trasmettere sottotraccia tutta la paura che la nipote faccia i suoi stessi errori ma nello stesso tempo è in grado d’infonderle fiducia su un tema sensibile – il diritto all’aborto – che riguardò direttamente Elle in passato. Non a caso le è valso una nomination ai Golden Globes.
In un buffo ruolo secondario troviamo la lanciatissima trans Laverne Cox tatuatrice squattrinata (la vedremo presto nella serie tv Doubt dove sarà un avvocato d’assalto).
Grandma aveva chiuso il Sundance Film Festival dell’anno scorso ed era apparso al Festival Mix milanese per poi sparire nel nulla. Distributori, toc toc?
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