Esattamente 14 anni fa I segreti di Brokeback Mountain vinceva il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, iniziando la sua straordinaria e storica cavalcata verso l’Olimpo del Cinema.
Jake Gyllenhaal, attualmente in sala nei panni del villain in Spider-Man: Far From Home, è tornato a parlare di quel capolavoro della Settima Arte dalle pagine del Sunday Today, ricordando come e quanto il compianto Heath Ledger si arrabbiasse nei confronti di chi facesse battutacce nei confronti della pellicola. “Un film con cowboy gay”, venne da molti etichettato un tempo, scatenando puntualmente la reazione di Ledger.
Ci sono persone che mi hanno sfottuto o criticato per le battute che dico in quel film. Questa è una delle cose che ho amato di Heath. Non scherzerebbe mai su Brokeback Mountain. Quando qualcuno faceva battutacce, lui era tipo “No. Si tratta di una storia d’amore. Tutto qui, amico”.
Gyllenhaal, che deve più o meno tutto al film di Ang Lee, ha poi capito che I segreti di Brokeback Mountain era più grande sia di lui che di Ledger. “Non era più nostro. Era del mondo”.
Tratto dall’omonimo racconto di Annie Proulx, Brokeback Mountain venne rifiutato da decine di attori, segnando per sempre Hollywood. Mai, fino a quel momento, un titolo LGBT aveva abbracciato le sale mainstream. Incassati 178,062,759 dollari dopo esserne costati 14, il film non si limitò a vincere solo il Leone d’Oro, portandosi poi a casa 4 Golden Globe, 4 Bafta, 3 Critics’ Choice Award, un Efa, due Independent Spirit Award, 2 MTV Movie Award, 3 National Board of Review Award, 4 Satellite Award e soprattutto tre Oscar, per la regia di Ang Lee, per la colonna sonora e la sceneggiatura non originale di Larry McMurtry e Diana Ossana.
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