BOLOGNA – Anche se ha cambiato nome, anche se da quest’anno apre le porte agli uomini (ma solo per alcune proiezioni), l’identità costruita nelle undici edizioni precedenti di Immaginaria è immutata.
Il Festival, che si è inaugurato ieri sera fra mostre, cabaret e l’emozionante performance vocale di Cristina Donà, era e resta un festival di cinema delle donne. Donne “lesbiche”, ma anche “ribelli” ed “eccentriche”, come recita il nuovo sottotitolo; donne coraggiose, libere, deboli e forti, oppresse e vincenti, ma soprattutto visibili. Un luogo delle donne, di quelle che stanno dietro alla cinepresa, che delle donne raccontano le storie, le lotte, le diversità, la visione del mondo.
Donne, tante, anche quelle in platea, per le quali Immaginaria rimane ogni anno l’appuntamento da non mancare con il cinema e con altre donne che arrivano da tutta Italia e, sempre di più, anche dall’estero.
Donne adulte e piccole, quelle di questo Festival, donne talvolta piccolissime, come Maryam, sette anni, protagonista suo malgrado del documentario-shock che ha aperto la rassegna, “Gonahe Maryam” (Il peccato di Maryam), dell’iraniana Parisa Shahandeh. Film lacerante nel racconto e brutale nella crudezza delle testimonianze, che descrive, pur senza mai mostrare una goccia di sangue, l’orrore del “delitto di castità”, usanza tribale ancora praticata nel sudest dell’Iran. Di fronte ai fratelli ancor più piccoli di lei, Maryam è stata decapitata dal padre, che riteneva fosse stata stuprata dallo zio. L’assassino, difeso dalla sua comunità, ha scontato tre anni di carcere, e ora è un uomo libero. Un pugno nello stomaco ben assestato questo film, fortemente voluto dalle organizzatrici del Festival, a lungo impegnate in un vero e proprio braccio di ferro con l’Ambasciata Italiana in Iran perchè in sala, pur “accompagnata” da funzionari iraniani, potesse essere presente la regista.
Di tutt’altro tono la seconda pellicola della serata, “Floored by love” (Stesi dall’amore) di Desiree Lim, degno esponente di quella produzione canadese che tanto ha dato a Immaginaria in questi anni. Brani di un divertente quotidiano nella vita di due famiglie che solo alla fine si scoprirà vivere nello stesso condominio: al primo piano quella dell’etero trascurato Norman che sembra sforzarsi vanamente di piacere al figlio gay adolescente di sua moglie; al secondo piano Cara e Janet alle prese con il matrimonio appena diventato possibile in British Columbia e con i diversi rapporti familiari di ciascuna. Garantito l’happy ending.
Le proiezioni sono riprese oggi alle 14 e vanno avanti per tutto il giorno, fin dopo mezzanotte, fra il cinema Jolly e il cinema Lumière, distanti fra loro poche centinaia di metri. Tra le numerose proiezioni del pomeriggio, segnaliamo quella di “Double Dare” (Doppia sfida), pluripremiato e irresistibile lungometraggio americano sulle stuntwomen di Amanda Micheli (presente in sala), oltre a quella di “Love life” (Vita d’amore) di Nancy Gaglio. Al Lumière, sempre nella fascia pomeridiana, diversi corti italiani, fra i quali quelli di Federica Tuzi, Liana Borghi e Mary Nicotra, Elena Sarno, Lucrezia Argentiero e Kim Seoungmi.
Questa sera, da non perdere “CQ2 – Seek you too” (Ti cerco anch’io) di Carole Laure, opera ancora una volta made in Canada: tre donne, un’adolescente che fa uso di droghe e due donne più adulte passate per il carcere una delle quali danzatrice, sviluppano un’amicizia al di là delle generazioni fondata sul linguaggio comune della danza. In chiusura di giornata “Intentions” (Intenzioni) di Luane Beck, amore, sacrificio e condanna sociale nella storia evergreeen dell’innamoramento di un’insegnante per una delle sue studentesse.
Nella giornata di sabato (si comincia alle 12), suggeriamo, fra la proposta davvero ampia, di non mancare “Dirt” (Sporcizia) di Nancy Savoca e “Show me” (Mostrami, foto accanto al titolo) di Cassandra Nicolau.
Nel corso di Immaginaria sono previsti anche tre dibattiti, tutti al cinema Lumière: il primo, “Mancanza di pace”, (oggi alle 18) vedrà presente anche Simona Torretta. Domani alle 16, “Dalla produzione alle sale. Le donne nell’impresa cinema”, e alle 18 “Costi e benefici dell’iscrizione delle coppie di fatto nell’ordinamento giuridico italiano”.
Al Festival si accede con tessera associativa (che si può fare in loco) e attraverso modalità di ingresso che vanno dall’abbonamento alle quattro giornate, all’abbonamento giornaliero, fino ai carnet da due o da cinque proiezioni.
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