Uscito al cinema il 19 dicembre, La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek si sta ben comportando in sala, con buoni incassi e critiche tendenzialmente positive. Peccato che tale Don Paolo, prete di Castiglione del Lago, in Umbria, abbia invocato la censura nei confronti della pellicola del regista turco. A riportarlo il CorriereDellUmbria.
L’unica sala cinematografica di Castiglione del Lago è infatti chiusa per ristrutturazione, con il Comune che ha chiesto alla Parrocchia, proprietaria del teatro Casa del Giovane, di ospitare il resto della programmazione. Ed è qui che interviene Don Paolo, che ha chiesto la rimozione di tutte le locandine de La Dea Fortuna, a causa dei temi trattati. Stefano Accorsi ed Edoardo Leo, protagonisti del film, sono infatti una coppia da più di quindici anni. Nonostante la passione e l’amore si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due bambini lasciatigli in custodia per qualche giorno da Annamaria (Jasmine Trinca), la migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata svolta alla loro stanca routine.
Una pellicola che abbraccia amore LGBT e omogenitorialità, famiglie arcobaleno e comunità rainbow. Troppo, evidentemente, per la parrocchia di Castiglione del Lago, che ha acconsentito a programmare il resto della stagione cinematografica nella propria sala a patto che non si proiettassero film che possano andare contro la moralità. La cosa straordinaria, e abbastanza illogica, è che il film verrà fortunatamente comunque proiettato, ma senza locandine all’interno della sala. Ma si può avere paura di un poster, a pochi giorni dal 2020?
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