Negli anni 80 si ascoltavano i Duran Duran, avere la tartaruga ben definita era un must e nelle disco si impazziva sulle note di Call me di Blondie. In quegli anni tutti noi avevamo dei miti, più o meno da grido. Ai muscoli scolpiti di Jane Fonda e Samantha Fox, abbiamo sempre preferito quelli duri e rocciosi del grande Rocky Balboa, lo stallone italo americano. Si potrebbe fare un’analisi molto lunga sul perché il personaggio di Silvester Stallone sia ancora oggi un’icona dell’immaginario collettivo pop, non solo GLBT. Saranno stati quei suoi muscoli perfetti e lucidi, sarà stato forse quel volto enigmatico e sexy, oppure, tutte quelle estenuanti sequenze di allenamento per arrivare ad essere un campione, ma un pò tutti avremmo voluto essere la sua Adriana, anche solo per un suo abbraccio focoso.
Questo mito pure anni 80 ha avuto, forse inconsciamente, una sua importanza nello sdoganamento dei cliché gay grazie allìambientazione di tutta l’interminabile saga del suo eroe in una delle città dove il movimento GLBT è sempre stato sentito in maniera forte: Philadelphia.
La città del grande amore e quella dei diritti dei gay (complice il film con Tom Hanks) ha acquistato grazie a Rocky una visibilità impressionante, dove tutto sembra possibile e dove i reietti possono avere il loro momento di gloria. In occasione dell’uscita di Rocky Balboa, sesto ed ultimo capitolo della saga, incontriamo Sylvester Stallone che, a 60 anni suonati, ha ancora parecchio da dirci, soprattutto sulla forma fisica (invidiabile come ai bei tempi) e su come affrontare la vita con serenità.
Allora Rocky Balboa è il capitolo conclusivo di una saga leggendaria?
Si, davvero leggendaria. Non ero rimasto soddisfatto da come erano stati girati gli ultimi due film e mi sembrava che fossero troppo incolore. Dovevo dare un taglio, mettere la parola fine ad un personaggio che nolente o volente aveva fatto la mia fortuna, ma doveva essere una bella fine. Quindi ho scritto io la sceneggiatura e ho diretto il film.
Molti hanno affermato che poteva essere ridicolo mostrare un ex pugile sessantenne che smania di ritornare sul ring. Tu che cosa hai…
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Molti hanno affermato che poteva essere ridicolo mostrare un ex pugile sessantenne che smania di ritornare sul ring. Tu che cosa hai risposto?
Che si sono sbagliati di grosso. Rocky è un uomo ancora in grado di lottare, di mostrare i suoi muscoli e il suo cuore. Perché un uomo di mezza età deve essere definito out? Non credo sia giusto ed in effetti Rocky piace ancora e cura il suo corpo. All’inizio avevo paura perché pensavo di essere troppo poco in forma, poi mi sono detto che anche i muscoli maturi hanno il loro fascino.
Quindi il suo film è un invito alla tolleranza della mezza età?
(ride, ndr) No, il mio film è un invito alla tolleranza di chi ha dei sogni anche se non è più giovane. Non bisogna vedere Rocky come l’uomo che lotta per vincere, ma come quello che lotta per sentirsi vivo. Per me i sogni sono anche avere una famiglia, trovare l’amore, o poter adottare un bambino e Rocky è la voce delle persone che spesso vivono nell’oscurità. Ora sono sereno e non c’è niente di meglio nella vita che vivere la propria serenità.
Il tutto ambientato anche stavolta a Philadelphia, la città che più ha lottato per i diritti umani dei gay…
Certo, Philadelphia è una città importante e molto stimolante. Sono contento che in una città del genere si possa parlare di amore e fratellanza, perché il mio personaggio riflette tutto ciò.
Hai 70 anni ma conservi una forma fisica invidiabile, come fai? Madre Natura ti ha aiutato?
Assolutamente no, ora come ora non sono mai stato così grosso. No, io tendo ad ingrassare quindi devo stare attentissimo all’alimentazione. Ma come si fa, è così bello magiare. Comunque seguo un mio piano personale. Mi alleno per un’ora tre volte la settimana, ma al massimo della concetrazione e in maniera molto intensa. Flessioni, sollevamento pesi, sbarra. Poi tutte le mattine vado a correre. Se non sto attento con il cibo allora devo lavorare il doppio.
È vero che stai preparando un nuovo film su Rambo?
Certo ma devo aspettare due anni per abituare nuovamente il mio fisico. Rambo è molto selvaggio ed istintivo, ha vissuto nella foresta, quindi il mio fisico deve essere più animalesco possibile. Sarà un duro lavoro ma ci riuscirò.
A noi non resta che aspettare, quindi, il ritorno di questo vecchio eroe della nostra infanzia e giovinezza. Bravo Rocky…
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di Gabriele Gainsbourg
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