Sarà il capolavoro gay che aspettiamo da anni? Lo sapremo il 23 gennaio, quando uscirà anche in Italia. Intanto nelle sale americane è iniziata la lunga marcia di ‘Milk’, il biopic queer di Gus Van Sant su Harvey Milk, il primo attivista gay ad essere eletto consigliere comunale della città di San Francisco, assassinato nel 1978 insieme al sindaco George Moscone. Uscito il 28 novembre in sole 36 copie, ha ottenuto subito la più alta media degli incassi per sala e dalla prossima settimana dovrebbero lievitare a 250. Nel frattempo iniziano ad arrivare i primi riconoscimenti: il New York Film Critics Circe gli ha assegnato il premio come miglior film drammatico e all’interpretazione, pare straordinaria, di Sean Penn, segnalata anche dalla Los Angeles Film Critics Association.
‘Milk’ si è aggiudicato anche il premio Stanley Kramer dell’associazione dei produttori americani, destinato solitamente a opere che mettono in luce temi sociali di particolare rilevanza. Ben otto sono invece le nominations ai Critics Choice Awards (film, regia, Sean Penn attore protagonista, Josh Brolin e James Franco non protagonisti, recitazione complessiva, sceneggiatura e musica), spesso indicatrici più dei Golden Globes di ciò che segnala l’Academy Award per l’assegnazione degli Oscar. E proprio le nominations dei Golden Globes, che verranno assegnati tra un mese esatto, sono state rese note stamattina al Beverly Hilton di Los Angeles: a dire il vero ci aspettavamo molto di più per ‘Milk’, che invece ha avuto un’unica nomination, quella più probabile, ossia a Sean Penn come miglior attore protagonista. Il suo vero antagonista è il redivivo Mickey Rourke, anima ferita del Leone d’Oro di quest’anno, ‘The Wrestler’, l’interpretazione più am(mir)ata di Venezia.
La vera lotta sarà invece tra due titoli che hanno avuto entrambi cinque nomination: ‘Il curioso caso di Benjamin Button’ di David Fincher (‘Fight Club’) con Brad Pitt, su un uomo che nasce vecchio e ringiovanisce col tempo e il politico ‘Frost/Nixon’ di Ron Howard, sullo scandalo Watergate; due facce complementari dell’America, una storia ‘molto privata’ contro una ‘molto pubblica’, le vicissitudini di un ignoto privato cittadino contro una nota vicenda di Stato.
Nella categoria musical/commedie spicca il campissimo ‘Mamma mia!’ che si è aggiudicato anche la nomination per la migliore attrice protagonista (un’agilissima Meryl Streep candidata anche per l’irreprensibile suora di ‘Il dubbio’). Doppia segnalazione anche per l’eclettica Kate Winslet, in lizza sia per il drammatico ‘Revolutionary Road’ del marito Sam Mendes, anch’egli nominato, che per il sentimentale ‘The Reader’ in cui è irriconoscibile nel ruolo di un’anziana donna che, nella Germania degli anni ’50, rincontra un uomo con cui aveva avuto in passato una relazione sconvolgente.
Tra gli attori non protagonisti è quasi certo il Golden Globe postumo al compianto attore australiano Heath Ledger di ‘Brokeback Mountain’ (curiosamente, dopo la vergognosa censura di Raidue, anche ‘Milk’ in America ha gli stessi problemi con le associazioni religiose per una lunga scena di bacio tra Sean Penn e James Franco).
Nella categoria migliore pellicola straniera il nostro ‘Gomorra’ di Matteo Garrone ha buone probabilità contro il tedesco ‘La banda Baader-Meinhof’, lo svedese ‘Everlasting Moments’, il francese ‘Ti amerò sempre’ e il film d’animazione israeliano ‘Waltz with Bashir’. Riguardo alle serie tv, ecco l’ennesima nomination ad America Ferrera per la pop-comedy ‘Ugly Betty’ e alle bravissime Sally Field e Rachel Griffiths per il notevole ‘Brothers & Sisters’. Un’insolita coppia di superattori, Susan Sarandon e Ralph Fiennes, sono entrambi candidati per ‘Bernard and Doris’ di Bob Balaban selezionato nella cinquina delle miniserie/tv movie, sulla storia vera di una miliardaria del tabacco, Doris Duke, che si innamorò perdutamente del suo timido cameriere gay. Come non capirla!
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