Oggi alle Giornate degli Autori viene presentato José, primo film nella storia ad approdare dal Guatemala alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Ha vinto il Queer Lion con la seguente motivazione: “Scritto in maniera sensibile, splendidamente interpretato, questo ritratto appassionato del viaggio di un giovane alla ricerca dell’appagamento emotivo, mostra la complessità di una relazione omosessuale sullo sfondo della dura vita nel Guatemala contemporaneo”.
Diretto dal regista Li Cheng, racconta l’amore contrastato tra due ragazzi di Ciudad de Guatemala: José (Enrique Salanic), che insieme a sua mamma vende hot-dog alla fermata di un autobus, e Luis (Manolo Herrera), un migrante giunto dalla costa caraibica. La povertà e la vita precaria della città fanno da sfondo ad una passione ostacolata dalle abitudini dello stesso protagonista José, unito da un forte legame a sua madre e proprio per questo frenato nell’esprimere i propri sentimenti.
Li Cheng è un autore cinese che ha viaggiato per due anni per l’America latina con il suo produttore e co-sceneggiatore George F. Roberson, alla ricerca del luogo ideale per raccontare una storia modellatasi grazie ai luoghi in cui è ambientata.
Nel frattempo, negli ultimi mesi il Congresso del Guatemala sta discutendo una legge conosciuta come “Iniciativa 5272”, ovvero “Legge per la Protezione della Vita e della Famiglia” (“Ley para la Protección de la Vida y la Familia”). A presentarla è stato un gruppo di parlamentari che si autodefinisce “pro-vita”. Se approvata indurirebbe le pene per l’aborto (fino a dieci anni di carcere per le donne che abortiscono), proibirebbe l’educazione sessuale nelle scuole e reitererebbe la proibizione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, considerato contrario ai valori morali e alla natura biologica. Il disegno di legge ha già superato due letture del Congresso del Paese centroamericano ed è in attesa della terza ed ultima. Domenica scorsa, molti cittadini sono scesi in piazza a sostegno di questa proposta.
In risposta, l’altro ieri le organizzazioni femministe e GLBT, sostenute da migliaia di cittadini, hanno risposto manifestando contro questa legge.
“Se il Congresso guatemalteco approvasse il progetto, trasmetterebbe l’idea che le donne e le persone LGBT sono di seconda categoria” ha detto José Miguel Vivanco, direttore per le Americhe di Human Rights Watch.
“Qui vivere una relazione è un sogno impossibile”, hanno dichiarato alcuni giovani omosessuali interpellati da Li Cheng e George F. Roberson durante la scrittura del film.
“Alle Giornate degli Autori – spiega il direttore Giorgio Gosetti – crediamo che il cinema debba intervenire proprio qui. Quando si mettono in discussione la libertà di scelta o la piena autonomia nell’espressione di sé stessi, attraverso i film dobbiamo dire che la verità e l’amore stanno da un’altra parte. José è un film importante in un momento così delicato per il Guatemala che descrive, una storia che ha bisogno di essere raccontata perché tutti se ne innamorino, senza pregiudizi, come un qualunque altro dramma romantico“.
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