CANNES. Al 55° Festival di Cannes la Palma d’Oro è andata un po’ a sorpresa a ‘The pianist‘ di Roman Polanski sulla vita del pianista ebreo-polacco Wladyslaw Szpilman salvato da un nazista amante della sua musica. Il finlandese Aki Kaurismaki, vincitore del Gran Premio della Giuria col suo ‘Uomo senza passato‘, era visibilmente contrariato.
Tra gli attori ha prevalso il bravo Olivier Gourmet (nella foto) del bellissimo film belga ‘Il figlio‘ di Luc e Jean-Pierre Dardenne, dramma operaista e umanissimo in stile dogmatico (camera post-zavattiniana che pedina il protagonista riprendendogli costantemente la nuca) su un falegname che assume un ragazzino che a sua volta, in passato, gli aveva ucciso il figlio.Molti i film a tematica omosessuale, soprattutto al Marché. I due film gay più bizzarri e curiosi della selezione ufficiale si sono visti il primo alla Quinzaine e il secondo al Certain Regard. Nell’interessante ‘L’imbalsamatore‘ di Matteo Garrone un nano forse gay, sicuramente innamorato di un bellissimo cameriere conosciuto allo zoo, assume il giovane nel suo laboratorio e si lega progressivamente a lui che nel frattempo non ha casa e ha lasciato la fidanzata. Lo coinvolge a sua insaputa persino in un lavoro mafioso a Cremona (riempire un cadavere di cocaina) e quando il ragazzo incontra una bella bruna rifatta sarà tragedia. Originalissimo e interessante thriller dell’anima che conferma Garrone tra i più talentosi nuovi registi italiani, è uno strano film drammatico che sconfina nella fiaba nera giocato sull’ottima interpretazione dei protagonisti, un uomo bassissimo pieno di dignità ma incerto sulla propria sessualità e un bel ragazzo allampanato (il fascinoso modello napoletano Valerio Foglia Manzillo) indeciso su dove stare e con chi.
In ‘La chatte à deux tetes‘ di Jacques Nolot si racconta con lunghe carrellate e placidi piani sequenze di uno degli ultimi cinema porno di Parigi frequentato da gay e trans la cui cassiera italofrancese (la bravissima Valeria Scognamiglio) racconta le vicende della sua vita a due amici, un cinquantenne sieropositivo e un ragazzino timido. Sembrerebbe un film porno girato dal maestro portoghese Manoel De Oliveira. Lento, quietamente mesto, pieno di scene di sesso particolarissime: una trans in età che sembra Mrs. Doubtfire con seno flaccido e sesso maschile viene palpeggiata e sodomizzata da diversi uomini, un bel militare marchettaro si fa il cinquantenne mentre guarda il film porno etero proiettato sul grande schermo, un ragazzo obeso a caccia di prede sessuali si diverte a travestirsi da donna nella toilette con tanto di collanone e orecchini. Lo stile calmo, malinconico e un po’ nostalgico rende il film davvero particolare e degno di apparire, per esempio, in un festival gay. Al Certain Regard è passato anche ‘Madame Sata‘ di Karim Ainouz sulla storia di un transessuale brasiliano.Avvistamenti vip alle indimenticabili feste di Cannes: un’imbronciata Amanda Lear alla elegantissima festa all’Hotel Martinez per Fashion Tv, i bellissimi Andrea Occhipinti e Valeria Golino al party per il film thailandese ‘Mon-rak Transistor‘ acquistato dalla Lucky Red, Valerio Foglia Manzillo e Luciano Ligabue che ha tenuto un miniconcerto di quattro pezzi alla sontuosa festa con lambrusco, piadine&rock’n’roll per il suo film ‘Da zero a dieci‘, in cui, tra l’altro, appare un personaggio gay col sogno di travestirsi e una coppia di lesbiche realizzate. Erano anni che a Cannes non si vedeva un concorso così potente con film così belli: dopotutto è il festival cinematografico migliore del mondo.
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