Pedro Almodóvar, il regista più famoso del cinema spagnolo, nonché il regista più celebre del cinema gay, compie 70 anni.
Un traguardo importante, che non poteva essere celebrato meglio che con la vittoria del prestigioso Leone D’Oro alla Carriera al Festival Del Cinema di Venezia, che ironicamente festeggiava anch’esso i suoi 70 anni.
Dal 1978, anno di rilascio del suo primo film, in poi il cinema di Pedro Almodóvar, dichiaratamente gay e ateo, ha ruotato attorno alle tematiche di desiderio, passione, famiglia, identità ed omosessualità.
Una filmografia intensa, molto psicologica e a tinte tragicomiche, caratteristica che spesso indica la particolare genialità di un’artista e la sua profondità, fortemente influenzato dal cinema di Luis Buñuel e Federico Fellini.
Tra gli attori che hanno lavorato maggiormente con lui, tra i più famosi sicuramente Carmen Maura, Penélope Cruz, Cecilia Roth, Victoria Abril, Antonio Banderas e Javier Bardem.
Un cinema pluripremiato, nell’arco dei suoi 41 anni di carriera, comprese due vittorie agli Oscar, per i suoi film più famosi ed amati – e probabilmente anche i più belli – “Tutto Su Mia Madre” e “Parla Con Lei“.
Per festeggiare il ‘re del cinema gay’, scopriamo assieme quali sono i film più premiati di Pedro Almodóvar dalla critica internazionale.
5) La pelle che abito (2011)
Il chirurgo estetico Robert Ledgard ha perso la moglie in un incidente d’auto che l’ha completamente carbonizzata. Da allora, si è buttato a capofitto nella scienza, per cercare di creare una pelle più resistente di quella umana, ignifuga, che potesse resistere a incidenti come quello successo alla moglie. Dopo aver perfezionato la sua creazione, Ledgard necessita però di una cavia sul quale testarla: ed è così che, con un piano folle, sequestra il ragazzo che ha provato a stuprare sua figlia, gli fa una vaginoplastica e lo obbliga a vivere nel corpo di una donna.
Un film ispirato dalle atmosfere cupe e dark del cinema classico noir di Fritz Lang, che inizialmente avrebbe dovuto essere tutto in bianco e nero.
“La Pelle Che Abito” vince 4 premi, tra i quali il BAFTA, l’equivalente britannico degli Oscars, come Miglior Film in lingua non inglese.
4) Donne sull’orlo di una crisi di nervi (1988)
Pedro Almodóvar al meglio della sua tragicomicità, nel film che lo ha consacrato definitivamente al grande pubblico e al successo.
Pepa, doppiatrice cinematografica, viene lasciata dal suo compagno con un messaggio in segreteria telefonica. Scioccata, vuole raggiungerlo per dirgli che è incinta, ma scopre che l’uomo è in partenza. Prima di raggiungere l’uomo, Pepa, che ha messo in affitto la sua casa, inizia a ricevere una serie di visite da persone tutte “sull’orlo di una crisi di nervi”.
Un film divertentissimo, che si è aggiudicato 7 premi tra i quali il Premio Osella (per la miglior sceneggiatura ed il migliore contributo tecnico) alla Mostra del Cinema di Venezia e un David di Donatello come Miglior Regista Straniero.
3) Volver (2006)
Raimunda è una giovane madre dal passato turbolento che si trasferisce a Madrid, con il suo compagno Paco e la figlia adolescente Paula. Durante un tentato abuso da parte del patrigno, Paula, per difendersi, lo uccide pugnalandolo a morte. Scoperta la tragedia, Raimunda non ha esitazioni e sostiene la figlia totalmente, coprendo l’omicidio e occultando il cadavere. L’evento, già traumatico di suo, fa riaffiorare in Raimunda vecchi ricordi, molto dolorosi, che dovrà affrontare una volta per tutte.
Un film magistrale, con un altrettanto divina Penelope Cruz – che ha recitato, ad oggi, in ben 6 film del regista spagnolo, compreso l’ultimissimo “Dolor Y Gloria“, del 2019 – che si è aggiudicato ben 8 premi.
Tra le prestigiose vittorie ottenute da “Volver” il premio per la Miglior sceneggiatura al Festival di Cannes e un premio ai Nastri d’Argento.
Inoltre un Satellite Award, premio statunitense assegnato dai giornalisti della International Press Academy, per Miglior film in lingua straniera, e due Premi Goya, il più importante riconoscimento cinematografico spagnolo, per Miglior Film e Miglior Regista.
2) Parla Con Lei (2002)
Incontratisi per caso durante uno spettacolo teatrale, il giovane infermiere Benigno e il vicino di platea, Marco, uno scrittore argentino, si rivedono nuovamente mesi dopo presso la clinica ‘El Bosque’, dove lavora Benigno. Lì vi è ricoverata la ragazza di Marco, Lydia, una torera che è finita in coma dopo una corrida. Benigno, invece, si occupa di Alicia, una giovane studentessa anche lei in coma. Benigno parla con la sua paziente come se fosse cosciente, raccontandole qualsiasi cosa, e influenza Marco, che fino a quel momento non faceva altro che guardare inerme, piangendo, la sua fidanzata al suo capezzale.
Il secondo film più premiato della carriera di Pedro Almodóvar, che dalla sinossi base sembra quasi tra ‘pacato’, invece prende sentieri imprevedibili, sconcertanti… come del resto ci si può aspettare dal regista gay spagnolo.
“Parla Con Lei” si aggiudica 15 premi internazionali, tra i quali spicca un Golden Globe per Miglior film straniero, tre European Film Awards (Miglior film, regista e sceneggiatura) un Premio Goya per Miglior film e due BAFTA.
1) Tutto Su Mia Madre (1999)
Madrid. Il figlio diciasettenne di Manuela muore travolto dalla macchina su cui viaggia una famosa attrice teatrale. In seguito a questa tragedia, Manuela decide di partire per Barcellona per andare a cercare il padre del figlio, che però ora è un travestito di nome Lola.
“Tutto Su Mia Madre” è innegabilmente il film più famoso di Pedro Almodóvar, il più premiato e quello che lo ha fatto conoscere alla comunità LGBT+ mondiale.
Un film dal grandissimo spessore, emblema della tematica sull’identità, tra i suoi temi più cari, dalla profonda e rarissima sensibilità, che ancora una volta dimostra la maestria nella scrittura di personaggi e sceneggiature del regista Premio Oscar.
“Tutto Su Mia Madre” si porta a casa ben 20 premi internazionali, tra cui l’Oscar, il Golden Globe, il David Di Donatello e il Satellite Award per Miglior Film Straniero, due Premi Goya per Miglior Film e Miglior Regia, due BAFTA e molti altri.
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