Rivelazioni al Torino Film Festival: The Duke of Burgundy e Nova Dubai

Mange tes morts si pappa il 32° TFF. La scoperta queer è il brasiliano Gustavo Vinagre.

Rivelazioni al Torino Film Festival: The Duke of Burgundy e Nova Dubai - senza lucio dalla BS 1 - Gay.it
5 min. di lettura
Rivelazioni al Torino Film Festival: The Duke of Burgundy e Nova Dubai - cinema This Is The Way - Gay.it

VINCITORI – Per qualche ragione inspiegabile non ha vinto il migliore, che era appunto l’ungherese “For Some Inexplicable Reason” di Gabor Reisz, strepitosa commedia esistenziale densa di idee creativamente accattivanti e brillanti invenzioni visive su un bamboccione di Budapest mollato dalla fidanzata e indeciso su quale strada prendere nel suo futuro prossimo. Si è infatti dovuto accontentare del Premio Speciale della Giuria e altri tre riconoscimenti minori poiché ha trionfato il francese “Mange tes morts” di Jean-Charles Hue, verboso (e barboso) on the road su quattro balordi di una comunità seminomade rom, gli Jenisch, fortemente cattolica. La gang scalcagnata tenta di organizzare un furto di rame dopo l’uscita dal carcere del fratellastro di uno di loro che ha appena finito di scontare quindici anni ma le tensioni interne al gruppo rischiano di scoppiare. Ipotizziamo che la giuria abbia voluto segnalare soprattutto lo sguardo antropologico su una minoranza di cui non sappiamo praticamente nulla, più interessante della vicenda criminale già vista mille volte e incapace di creare qualsivoglia empatia con lo spettatore.

Rivelazioni al Torino Film Festival: The Duke of Burgundy e Nova Dubai - The Duke of Burgundy cinema - Gay.it

LA RIVELAZIONE QUEER – Ma questa variegata edizione con predilezione per l’horror, grande passione dell’ottima neodirettrice Emanuela Martini (l’australiano “The Babadook” di Jennifer Kent, convenzionale e naif, non era però da concorso e anche lo strombazzato “It Follows” non era entusiasmante), ha riservato qualche piacevole rivelazione queer. Oltre ai titoli di cui abbiamo già parlato, è stata una sorpresa l’inglese “The Duke of Burgundy” di Peter Strickland, raffinato film erotico che effettua un’operazione interessante: attualizzare con particolare cura formale un filone che andava di moda anche in Italia negli anni ’70 sulla scia della saga di “Emmanuelle” ma in chiave esclusivamente lesbica (non si vede nemmeno un uomo in tutto il film: l’unico sguardo maschile è quello del regista). Un intrigante gioco seduttivo delle parti tra padrona e serva, un’altera entomologa cinquantenne che vive in una lussuosa villa immersa nel verde, Cynthia (Sidse Babett Knudsen, vincitrice del premio per la miglior attrice ex aequo con Hadas Yaron per “Felix & Meira”), e la sottomessa domestica Evelyn (l’italiana Chiara D’Anna, ugualmente brava). Un rito sottilmente sadomaso tutto ‘di testa’, piuttosto pudico (si intravede solo un cunnilingus), ripetuto ossessivamente tutti i giorni: “Sei in ritardo. Pulisci lo studio e non metterci tutto il giorno a ‘sto giro. Ho detto che puoi sederti? Massaggiami i piedi”. Poi Cynthia scopre che Evelyn si è dimenticata di lavare a mano una mutandina e la punisce con un’abbondante golden shower (intuita fuori campo dietro una porta). Per questo Cynthia beve acqua in continuazione. Lesbochic? Anche, ma soprattutto un’elegante stravaganza di lingerie tesa e spiata dai buchi della serratura, un po’ come se Petra Von Kant fosse stata invitata per un tè da Buñuel insieme a Peter Greenaway, un po’ sfrangiata nell’ultima parte con troppi finali e onestamente sfinente nella sua ripetitività ma non senza una certa ironia (Cynthia russa sonoramente e Evelyn si fa chiudere in una cassapanca). C’è anche una garbata presa in giro del cliché della donna oggetto, riscontrabile nei manichini dalle sembianze femminili che assistono tra il pubblico alle infinite lezioni di entomologia: ma Evelyn riuscirà a traformarsi da crisalide a farfalla conquistando una propria libertà o l’amore consiste proprio nella felicità di adeguarsi alla vita rassicurante e organizzata in una gabbia lucente?

Rivelazioni al Torino Film Festival: The Duke of Burgundy e Nova Dubai - cinema Nova Dubai - Gay.it

IL PORNODRAMA – Un’altra rivelazione queer è il perturbante pornodrama tra fiction e documentario “Nova Dubai” del brasiliano Gustavo Vinagre, efficace mediometraggio di 53 minuti in cui due amici gay, Pedro e Bruno (il regista stesso e Bruno D’Ugo), si ribellano alla cementificazione selvaggia del nuovo quartiere che dà il titolo al film infondendo vitalità all’ambiente sfigurato da svettanti grattacieli fallici attraverso il sesso compulsivo con operai di cantiere e agenti immobiliari (il vero marito del regista, Caetano Gotardo, interpreta l’impiegato vittima di stupro). Attraverso una certa padronanza del mezzo video, il talentuoso Vinagre dalla bellezza cristologica, che si autodefinisce “aspirante poeta e porno-terrorista”, realizza un’opera personale e selvaggia in cui eros e thànatos dialogano costantemente, collocabile tra Bruce LaBruce e Antonio Da Silva, con varie scene di sesso non simulate (rimming febbrili, blowjob fino alle lacrime, sodomie sul cofano dell’auto) funzionali alla narrazione: la vera pornografia è la deturpazione disumanizzante del paesaggio con obbrobri architettonici mentre il coito rappresenta una naturale espressione del desiderio. Ma è anche una riflessione anarchica sull’assenza e l’inadeguatezza dei padri, come spiega l’amico depresso che sta sempre chiuso in casa e vorrebbe suicidarsi: “La gente nasce e muore rimanendo aggressiva e ingiusta col prossimo. Perché mio padre dovrebbe essere differente? Anche lui ha il diritto di essere violento e ingiusto”.

Rivelazioni al Torino Film Festival: The Duke of Burgundy e Nova Dubai - cinema Nova Dubai 2 - Gay.it

“La città in cui è ambientato Nova Dubai si chiama São José dos Campos – ci spiega il regista da Firenze dove partecipa in questi giorni al Festival dei Popoli col corto “La llamada” – ed è a un’ora e mezza da San Paolo. È una citta industriale senza cultura. L’ispirazione per fare il film viene dal fatto che ci ho passato la mia adolescenza e sono tornato lì per andare a trovare mia mamma, dopo aver vissuto tre anni a Cuba. Mi sono reso conto che la città stava cambiando davvero velocemente. Io non ho problemi con mio padre che non ha costruito nessun palazzo, lavorava in banca e adesso sta con la sua terza moglie, ma in Brasile abbiamo un detto che recita qualcosa del genere: nessun brasiliano ha un padre perché sono sempre assenti. Ho girato in soli cinque, economici giorni”.

Rivelazioni al Torino Film Festival: The Duke of Burgundy e Nova Dubai - Senza Lucio 2 - Gay.it

LUCIO DALLA – Al TFF abbiamo anche visto l’agiografico doc di Mario Sesti “Senza Lucio” in cui viene praticamente taciuta l’omosessualità di Dalla nonostante la voce narrante sia quella del compagno Marco Alemanno: ne accenna solo Paola Pallottino, autrice di ‘4 marzo 1943’, affermando che “era buffo, lo sapevano tutti, ma Lucio non fece mai coming out” mentre si enfatizzano le sue presunte doti di medium. Il suo consulente spirituale, Enzo Bianchi, sfiora l’argomento imbarazzato accennando a un ‘meum secretum mihi’, cioè un segreto intimo per Dalla stesso: ipotizziamo che la scelta del regista di evitare la questione rispecchiasse proprio la volontà di Lucio di non parlarne anche se l’effetto per lo spettatore è un ritratto un po’ monco e reticente. Ci è sembrato semplicistico e buonista, infine, il corto “This is the way” di Giacomo Abbruzzese su una diciottenne olandese, tale Joy, con due padri gay (hanno mescolato lo sperma in un contenitore e neanche loro sanno chi sia il genitore biologico) e altrettanti madri lesbiche, nonché un fidanzato e una fidanzata, all’insegna di una bisessualità serena e senza complessi tra discoteche e party in casa con gli amici: fin troppo, perché il film sembra davvero uno spot da pubblicità progresso con famiglia quasi fiabesca, idilliaca e aproblematica. Sarà anche la perfezione del modello sociale olandese, ma così l’argomento rischia la banalizzazione all’insegna di un generalista ‘vogliamoci tutti bene’.

Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.

© Riproduzione riservata.

Partecipa alla
discussione

Per inviare un commento devi essere registrato.

Trending

Simon Porte Jacquemus e Marco Maestri sono diventati genitori di Mia e Sun: "Un sogno diventato realtà" - Simon Porte Jacquemus e Marco Maestri genitori - Gay.it

Simon Porte Jacquemus e Marco Maestri sono diventati genitori di Mia e Sun: “Un sogno diventato realtà”

Culture - Redazione 23.4.24
Svezia transizione 16 anni transgender

Svolta storica anche in Svezia, l’età per la transizione si abbassa a 16 anni, approvata la legge sull’autodeterminazione

News - Francesca Di Feo 18.4.24
Lil Nas X: Long Live Montero, recensione. Essere icona queer, orgogliosa e rivoluzionaria - Lil Nas X - Gay.it

Lil Nas X: Long Live Montero, recensione. Essere icona queer, orgogliosa e rivoluzionaria

Cinema - Federico Boni 22.4.24
Spice Girls, è reunion per i 50 anni di Victoria Beckham: "L'amicizia non finisce mai" (foto e video) - Victoria Beckham - Gay.it

Spice Girls, è reunion per i 50 anni di Victoria Beckham: “L’amicizia non finisce mai” (foto e video)

News - Redazione 22.4.24
Mahmood 17 Maggio Omobitransfobia

Cosa dirà Mahmood il 17 Maggio nella giornata contro l’omobitransfobia?

Musica - Mandalina Di Biase 22.4.24
Consumo di contenuti p0rn0 con persone trans nel mondo - dati forniti da Pornhub

L’Italia è la nazione che guarda più p0rn0 con persone trans*

News - Redazione Milano 20.4.24

Hai già letto
queste storie?

Maria Grazia Cucinotta: "Bisognerebbe crescere i bambini liberi di vedere l'amore in ogni sua forma" - Maria Grazia Cucin 1 - Gay.it

Maria Grazia Cucinotta: “Bisognerebbe crescere i bambini liberi di vedere l’amore in ogni sua forma”

Culture - Federico Boni 17.4.24
Riley, recensione. Essere un atleta gay. Il potente coming-of-age autobiografico di Benjamin Howard - OFF Riley 03 CourtesyofWindsorFilmCompany 1 - Gay.it

Riley, recensione. Essere un atleta gay. Il potente coming-of-age autobiografico di Benjamin Howard

Cinema - Federico Boni 20.4.24
EuroPride 2027, Torino in gara con Vilnius, Torremolinos e il Gloucestershire - Torino Pride - Gay.it

EuroPride 2027, Torino in gara con Vilnius, Torremolinos e il Gloucestershire

News - Redazione 2.4.24
torino gay

I migliori locali gay a Torino 2024: la guida aggiornata dei bar, discoteche, saune e serate queer della città

Viaggi - Redazione 1.1.24
The Visitor, recensione. Il Teorema politico, depravato e sovversivo di Bruce LaBruce - OFF The Visitor 05 - Gay.it

The Visitor, recensione. Il Teorema politico, depravato e sovversivo di Bruce LaBruce

Cinema - Federico Boni 18.4.24
Guglielmo Scilla, intervista: "Mi sconsigliarono di fare coming out. Potessi tornare indietro lo farei prima" - Guglielmo Scilla foto - Gay.it

Guglielmo Scilla, intervista: “Mi sconsigliarono di fare coming out. Potessi tornare indietro lo farei prima”

Culture - Federico Boni 18.4.24
Lovers 2024, i vincitori. Trionfa la coppia di pensionati in crisi di Les Tortues di David Lambert - OFF Les Tortues Turtles 02 - Gay.it

Lovers 2024, i vincitori. Trionfa la coppia di pensionati in crisi di Les Tortues di David Lambert

Cinema - Redazione 21.4.24
tdor-2023-torino

TDOR Torino 2023: “Marciamo per noi stessə, per chi non può farlo e per chi non c’è più”

News - Francesca Di Feo 13.11.23