«Una delle commedie di Bennett scritte meglio, profonda e appassionante ma anche provocatoria e divertente». Così il Daily Telegraph definì The History Boys, vincitore l’anno scorso di ben sei Tony Awards, dopo la prima mondiale al National Theatre nel 2004. Grazie alla 20th Century Fox, esce in Italia questo weekend l’adattamento cinematografico, sceneggiato dallo stesso Alan Bennett (autore del gay Prick Up Your Ears di Frears) e diretto da Nicholas Hytner (L’oggetto del mio desiderio) per il quale aveva già scritto La pazzia di Re Giorgio che gli valse una nomination all’Oscar.
Brillante commedia studentesca di formazione, The History Boys si preannuncia una sorta di L’attimo fuggente in chiave gay e, quindi, assolutamente imperdibile: siamo nel 1983, alla Cutler’s Grammar School di Sheffield, cittadina inglese del South Yorkshire. Otto studenti devono preparare gli esami per poter accedere alle rinomate università di Oxford e Cambridge. L’arrivo del nuovo insegnante di storia, il giovane Irwin (Stephen Campbell Moore) neolaureato a Oxford, turba non poco gli studenti per i suoi atteggiamenti vistosamente gay e per il cinismo con cui si approccia all’insegnamento della storia mirato a ottenere i risultati migliori e al ‘raddrizzamento’ dei modi un po’ grossolani dei suoi allievi indisciplinati. A scuola c’è un altro insegnante omosessuale, il cinquantenne pacioso Hector (Richard Griffiths, lo zio Vernon della saga di Harry Potter), docente di letteratura felicemente convivente col suo fidanzato e con un’idea opposta dell’apprendimento, fondata sulla bellezza della conoscenza. Diventerà inevitabilmente una sorta di rivale di Irwin.
Anche tra gli studenti la tipologia è quanto mai varia: c’è lo scansafatiche, l’autodidatta, il musulmano intellettuale, il pacato religioso.
Non manca un innamoramento omo a senso unico, quello dello studente ebreo Posner (Samuel Barnett) per il capoclasse etero un po’ sbruffone, Dakin (Dominic Cooper), infatuato però della fascinosa segretaria del preside, Fiona (Georgia Taylor).
Già cult la battuta di Posner: «Sono ebreo, sono basso, sono omosessuale e abito a Sheffield… Sono fottuto!».
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