TOM CONTRO I TRIPODI ALIENI

Cruise scaricatore di porto che combatte gli extraterrestri invasori in ‘La guerra dei mondi’ di Steven Spielberg. Trama non originale ma effetti speciali davvero strabilianti.

TOM CONTRO I TRIPODI ALIENI - La guerra dei mondi 5 - Gay.it
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Grandi film d’autore, d’estate, non escono quasi mai in Italia (al contrario degli Stati Uniti che considerano la metà dell’anno un buon serbatoio per il lancio di titoli importanti) per cui non perdetevi questo interessante fantakolossal firmato Steven Spielberg, ‘La guerra dei mondi’, nella speranza di far ridecollare gli incassi cinematografici in picchiata (-18% rispetto all’anno scorso, un vero tracollo).

TOM CONTRO I TRIPODI ALIENI - La guerra dei mondi 2 - Gay.it

Tratto da un omonimo romanzo di fine ottocento (1898 per l’esattezza) di Herbert George Wells, autore inglese considerato il capostipite letterario della fantascienza moderna insieme a Jules Verne, di cui Orson Welles fece un trattamento per la CBS che il 30 novembre 1938 terrorizzò alla radio gli States e nel 1953 diventò un film diretto da Byron Haskin, narra la classica invasione aliena sulla terra dal punto di vista di Ray,

TOM CONTRO I TRIPODI ALIENI - La guerra dei mondi 3 - Gay.it

un papà divorziato che fa lo scaricatore di porto (Tom Cruise). Mentre una miriade di enormi tripodi meccanici che sembrano grosse meduse monoculari sputalaser simili alla piovra gigante di ‘Ventimila leghe sotto i mari’ sta mettendo a ferro e fuoco l’intero pianeta, Ray cerca di raggiungere con ogni mezzo l’ex moglie a Boston insieme ai due figli Rachel e Robbie, una bambina bionda e un ragazzo ribelle.

TOM CONTRO I TRIPODI ALIENI - La guerra dei mondi 6 - Gay.it

La trama non è niente di originale: prendete ‘Indipendence Day’ (ma le astronavi distruttrici spuntano dal sottosuolo dopo essere state ‘inseminate’ dai guidatori alieni grazie a poderose tempeste magnetiche), aggiungeteci uno spruzzo di ‘Alien’ (a cui i mostri assomigliano non poco), una versione ‘cattiva’ di ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo’ ed ‘E.T.’ dello stesso autore e otterrete pari pari la sceneggiatura di ‘War of the worlds’. Ciò che è invece davvero notevole sono gli strabilianti effetti speciali visivi e sonori – teniamo presente che la pellicola è costata la bellezza di 135 milioni di dollari – che rendono il film grandioso (le scene di massa sono davvero impressionanti) e la regia mai banale del maestro Spielberg a cui si aggiungono riflessioni etiche che lo fanno assomigliare a un imponente war movie metafora degli attacchi terroristici e nazisti (

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«Questa non è una guerra, è uno sterminio» dicono nel film) in cui emerge la totale sfiducia in tutto ciò che è meccanico e non umano (ogni veicolo, anche quello guidato dai protagonisti, si rivela una trappola) pur senza trascurare il senso di responsabilità che può portare a scelte estreme (per difendere la figlia Ray arriva a uccidere il sopravvissuto Ogilvy che li ha ospitati in cantina, un terrorizzato Tim Robbins che nella vita reale, tra l’altro, è un accanito pacifista).
Tom Cruise, anche in versione semisciatta, è molto affascinante e recita costantemente allucinato con espressioni molto studiate altalenanti tra il furioso e il torturato (il fidanzamento con quella sciacquetta di Katie Holmes, guardacaso protagonista di un altro blockbuster della stagione, ‘Batman Begins’ di Christopher Nolan, ha davvero le tempistiche di un’abile operazione pubblicitaria a mezzo stampa). Momenti alti: lo scontro frontale col tentacolo-telecamera e l’imprigionamento nei testicoli-gabbia del tripode con tanto di enorme ano rosso succhiacorpi; il piano sequenza della fuga in autostrada con la macchina da presa che ruota intorno al veicolo di Ray e mostra gli altri guidatori bloccati;

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il simbolico squarciamento in due della chiesa all’apparizione del primo alieno (ricorda molto, tra l’altro, un’analoga scena in ‘Hulk’ di Ang Lee); l’apparizione improvvisa della carcassa di un aereo al posto del mostro invasore. Finale buonista e consolatorio. Bravissima la bambina interpretata da Dakota Fanning, mini-attrice prodigio undicenne.

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