C’era una volta James Bond… ma sì, quel bell’imbusto versione ripulita e glamourizzata degli agenti segreti, emerso negli ’60 come sex symbol e poi sopravvissuto, per chissà quale fortunata congiunzione astrale, a vari ricambi generazionali. Adesso il Servizio Segreto britannico ha il suo uomo nuovo, “Johnny English“.
Succede infatti che l’agente segreto top del momento abbia la sciagurata idea di farsi dare certi codici segreti importantissimi… dalla persona sbagliata (“Li ho verificati personalmente” gli promette English nel darglieli). Al suo funerale una bomba nascosta nella bara fa fuori anche tutti gli altri più quotati agenti dell’Intelligence britannico. Indovinate un po’ chi era responsabile della sicurezza? English. Ma i gioielli della Regina, appena restaurati, verranno esposti alla Torre di Londra ed e’ rimasto il solo English a cui poter affidare l’incarico di sorvegliare il prezioso mucchio di gemme e oro. Recatosi nell’ufficio dell’ M di turno a prendere le consegne, English – imbranatissimo con pistole e gadget di ogni tipo – gli fa quasi fuori la segretaria ma accetta pieno di buona volontà il suo nuovo incarico.
Inutile dire che tutti i preziosi vengono prontamente rubati e che English ed il suo braccio destro Bough devono recuperarli. Oltre a far ciò devono anche impedire che il trono e la corona passino nelle avide mani di un magnate francese privo di scrupoli quasi quanto certi politici nostrani…
Il notissimo e non certo affascinante volto di Rowan Atkinson ben si presta a questo gioco al massacro compiuto ai danni del già risibile mito di 007, trasformandolo in un incrocio tra il suo Mister Bean e l’Ispettore Clouseau dei film della Pantera Rosa.
Gli fa da spalla l’attore inglese Ben Miller (“Birthday girl“) mentre la cantante australiana Natalie Imbruglia non sfigura affatto nei panni dell’agente dell’Interpol Lorna Campbell. Più appannata invece la caratterizzazione del malvagio francese Pascal Sauvage offerta da un attore pur bravo come John Malkovich, che però stavolta non sembra molto convinto di quello che sta facendo. Forse si trova più a suo agio in film intellettualmente più stimolanti, come il mitico “Essere John Malkovich“, mentre qui invece siamo nel bel mezzo della più prevedibile e familiare parodia di genere, per lo più costruita interamente intorno al protagonista.
E giustamente: Atkinson e’ l’equivalente britannico dei nostrani Toto’ e Benigni, i film cambiano, i ruoli cambiano ma loro rimangono sempre fedeli a se stessi e alle loro maschere ed il pubblico corre a vederli proprio per questo. Ecco quindi che anche indossando questi panni l’attore ripropone l’imbranato e catastrofico modello che lo ha reso famoso. Il suo agente zero-zero-niente ha sex appeal sottozero, combina guai a catena, confonde le persone, si lancia in spericolati inseguimenti in auto, devasta un sushi bar, e via calamitando.
“Johnny English” e’ una piacevole seppur prevedibile pellicola dove le scene migliori nascono prettamente dalla comicità molto fisica e personale di Rowan Atkinson, dalle sue espressioni, le sue mosse. Il regista Peter Howitt (“Sliding doors“) si adegua e gli costruisce il film attorno, con una messa in scena diretta e paratelevisiva funzionale e non certo d’autore (nuovo Blake Edwards, dove sei?). Il livello produttivo e’ notevole e ci sono buone sequenze d’azione, compresa quella in notturna dell’atterraggio high-tech sul tetto di due palazzi gemelli. Una scena degna appunto dei film di 007; a questo proposito c’e’ da segnalare che due degli sceneggiatori del film, Neal Purvis e Robert Wade, avevano proprio recentemente scritto “La morte può attendere“. Si può tranquillamente dire che hanno fatto meglio stavolta.
Sfruttando anche la proverbiale storica rivalità tra inglesi e francesi, il film regala un’oretta e mezza di disimpegno e svago, senza mai diventare memorabilmente divertente ma tutto sommato fornendo varie occasioni di sghignazzamento adatto a tutte le età. Se avete dei nipotini potete portarci anche loro, impareranno se non altro che se si ha una macchina superaccessoriata e ci si apparta romanticamente con la propria dolce metà bisogna fare attenzione a quali pulsanti si toccano…
Titoli di coda con canzone di Robbie Williams e piccola scena extra a sorpresa.
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