All’imminente Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard, si vedrà il primo lungometraggio girato in Kenya presentato sulla Croisette.
Rafiki il titolo, adattamento del romanzo “Jambula tree” della scrittrice ugandese Monica Arak de Nyeko che racconta la storia di un amore tra due donne. Apriti cielo. Invece che festeggiare il lieto evento (prima volta a Cannes!), il Kenya ha ufficialmente bandito dalle sale la pellicola di Wanuri Kahiu.
L’omofobo presidente Kenyatta ha immediatamente fatto pressioni sulla Kenya Film Classification Board, che ha vietato la distribuzione di Rafiki sul suolo nazionale. Basito il regista: ‘Con le televisioni satellitari e il web, film stranieri che trattano temi omosessuali sono già liberamente presenti in Kenya e quindi accessibili a tutti. Questa proibizione non fa che danneggiare inutilmente l’industria cinematografica del nostro Paese con una motivazione del tutto ipocrita‘.
Protagoniste del film Kena e Ziki, giovani che nonostante la rivalità esistente tra le loro famiglie si amano all’interno di una società profondamente bigotta e omofoba. “Il tema omosessuale e la chiara intenzione di promuovere il lesbismo in Kenya lo rendono contrario alla legge“, hanno tuonato sui social dalla Kenya Film Classification Board, con molti keniani che hanno sfruttato proprio Twitter per esprimere la propria indignazione attraverso l’hastag #KFCBbansLesbianFilm.
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