Presentato al Torino Film Festival, acclamato dalla critica e in odore di Oscar, Colette di Wash Westmoreland esce finalmente anche nei cinema d’Italia, grazie a Vision Distribution, a partire dal 6 dicembre. Oggi, in esclusiva per Gay.it, ecco arrivare una clip in italiano che vede la splendida Keira Knightley negli abiti di Sidonie-Gabrielle Colette, autrice più innovativa e spregiudicata della Belle Époque parigina.
Nella scena in questione Keira passeggia al fianco della 38enne irlandese Denise Gough, chiamata ad interpretare Mathilde de Morny, la Marchesa di Belbeuf (detta “Missy”), che si vestiva da uomo e come tale si indentificava. Le due, all’epoca, ebbero una relazione.
Nata e cresciuta in un piccolo centro della campagna francese, Colette arriva nella Parigi di fine Ottocento dopo aver sposato Willy, un ambizioso impresario letterario. Affascinata dalla vivacità intellettuale dei salotti della capitale e spinta a scrivere dal marito, Colette riprende i suoi scritti di scuola e dà alla luce una serie di libripubblicati con il nome di Willy. I romanzi diventano ben presto un fenomeno letterario e la loro protagonista – Claudine – un’icona della cultura pop parigina, oltre che un simbolo di libertà femminile. Mentre cresce insieme alla sua Claudine, diventando sempre più consapevole di se stessa, Colette decide di porre fine al suo matrimonio e inizia una battaglia per rivendicare la proprietà delle sue opere e guadagnare la sospirata emancipazione sociale.
Per quasi vent’anni il personaggio di Colette ha affascinato ed ispirato il regista Wash Westmoreland. “Per molti anni ho lavorato con il mio partner Richard Glatzer”. “Eravamo co-autori, co-registi e compagni di vita. Intorno al 1999, Richard cominciò a leggere Colette – i suoi romanzi, ma anche varie biografie – e mi convinse a fare lo stesso. Capimmo che poteva venirne fuori un grande film, specialmente se incentrato sul suo primo matrimonio. Era un periodo davvero cruciale, l’inizio dell’era moderna: si assisteva a movimenti tettonici nella definizione dei ruoli di genere, le donne chiedevano maggior potere in ogni ambito e gli uomini resistevano con tutta la loro forza. Tutto ciò sembrava essere rappresentato alla perfezione dal matrimonio tra due personaggi formidabili Colette e Willy”.
Perso nel 2015 l’amato Glazer, partner di una vita deceduto a causa della SLA, Westmoreland ha ora finalmente coronato quel sogno di coppia, regalando al mondo una Colette quanto mai contemporanea: “La vita di Colette è una grande fonte di ispirazione”. “E penso che storie come la sua possano cambiare il mondo. Sento che Colette sia molto in sintonia con il movimento #metoo, perché parla di una donna che è stata capace di superare l’oppressione e di rivendicare la propria voce: il parallelo è ovvio”.
La storia di “una donna“, conclude il regista, “che non poteva essere fermata né messa da parte: la struttura patriarcale non riuscì a contenerla. Nella sua vita prese delle decisioni sorprendentemente radicali”. “Saliva sul palco per far sentire la sua voce e una volta, al culmine di Flesh, si scoprì il seno sinistro creando grandi polemiche: era un momento in cui tra donne si dibatteva ancora se mostrare la caviglia. Colette era senza paura.”
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