71enne leggenda del cinema inglese, nonché Premio Oscar nel 1991 cone miglior attore per il film Il mistero Von Bulow, Jeremy Irons ha oggi inaugurato la conferenza stampa d’apertura del 70esimo Festival del Cinema di Berlino, che lo vede presidente di giura.
Un’occasione da cavalcare al volo per mettere a tacere alcune sue controverse dichiarazioni passate, da tutti definite estremiste e conservatrici, legate ai matrimoni gay, all’aborto e agli abusi sessuali nei confronti delle donne.
È un privilegio essere presidente qui ma voglio chiarire delle questioni del passato che recentemente sono state tirate fuori dai media e che riguardano mie dichiarazioni, cosa che potrebbe distrarre l’attenzione dai film della Berlinale. Per prima cosa voglio dire che supporto fortemente i movimenti globali a favore dell’uguaglianza dei diritti delle donne, con particolare attenzione alla protezione dagli abusi in casa e sui luoghi di lavoro. Poi voglio sottolineare che appoggio le leggi sui matrimoni omosessuali, ovunque siano già previsti. Non solo, auspico anche che questa politica si diffonda in molte, molte più società. Concludo dicendo che supporto fortemente il diritto all’aborto di ogni donna che decida di farlo.
Perché queste precisazioni? Nel 2013, nel corso di un’intervista con l’Huffington Post, Irons aveva suggerito che la legalizzazione del matrimonio egualitario potesse portare i padri a sposare i propri figli (!!!), pur di evitare l’imposta sulle successioni. In un’altra intervista, sempre del 2013, aeva sottolineato come molte donne che avevano accusato star britanniche di abusi sessuali negli anni ’70 fossero state ‘complici’, parlando di crimini “relativamente innocui”. Non contento, nel 2016 aveva rimarcato al The Guardian il diritto della Chiesa Cattolica a ritenere inaccettabile l’aborto. Anzi, un vero “peccato mortale”.
Berlinale che parte quindi con le scuse/rettifiche del suo presidente, affiancato in giuria da Berenice Bejo e dal premio Oscar Kenneth Lonergan, dalla produttrice Bettina Brokemper, dai registi Annemarie Jacir e Kleber Mendonça Filho e dal nostro Luca Marinelli.
Due gli italiani in corsa per l’Orso d’Oro, ovvero Favolacce dei fratelli d’Innocenzo e Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti.
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che essere disgustoso . piegarsi al potere x diventare presidente della berlinale.e questo nel giro di pochi anni , in una eta' x giunta, in cui i concetti sono oramai ben consolidati.