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Gentile avvocato, mi chiamo Tiziana e con Milena siamo una coppia. Stiamo insieme da 11 anni e presto ci sposeremo con le Unioni Civili della legge Cirinnà, ma le scriviamo per un’altra cosa. Sappiamo di coppie lesbiche che vanno all’estero e ricorrendo all’inseminazione artificiale hanno dei bambini. Siccome sia io che la mia compagna vorremmo avere dei figli, stiamo prendendo in considerazione questa possibilità. In particolare pensavamo agli Stati Uniti anche se il problema forse è il costo. Le chiedo questo: ma se una coppia non ha i soldi non può avere figli in questo modo? E poi, se dovessimo riuscire a fare l’inseminazione e la mia compagna avesse quindi questa gravidanza mi pare di capire che io non avrei alcun diritto su nostro figlio? E se facessi un figlio anch’io, i due bambini potrebbero considerarsi fratelli tra loro? Come funziona in questi casi?
Care,
le questioni che mi sottoponete sono tante e complesse. Come noto in Italia solo le coppie di sesso diverso possono attualmente ricorrere alla procreazione medicalmente assistita, di conseguenza, è inevitabile che vi rechiate all’estero.Vi rammento, però, che ci sono diversi paesi europei che permettono alle coppie dello stesso sesso l’inseminazione artificiale.
Con riferimento alla tua domanda, ti evidenzio che il nostro ordinamento non permette il riconoscimento del legame familiare tra il figlio e il genitore non biologico (o genitore sociale). La c.d. stepchild adoption (l’adozione del figlio del partner) inizialmente inserita nella Cirinnà e poi stralciata, avrebbe risolto questa lacuna giuridica. Attualmente, non contemplando il nostro ordinamento una norma specifica, il genitore sociale può unicamente richiedere, con un procedimento giudiziale, la c.d. adozione in casi particolari. L’adozione in casi particolari, però, produce effetti diversi e più limitati rispetto a quelli di un’adozione legittimante. In particolare e con riferimento alla tua domanda, l’adottato non acquista alcun legame di parentela rispetto ai familiari dell’adottante e quindi i vostri futuri due bambini non sarebbero, dal punto di vista giuridico, fratelli.
Non scoraggiatevi dell’attuale situazione italiana e realizzate il vostro progetto, con la speranza che nel prossimo futuro a suon di battaglie, che sono già in atto, si riesca a tutelare, senza pregiudizi ideologici, l’interesse primario dei bambini.
A cura dell’ Avv. Giuseppe Enrico Berti, dello studio legale Berti/Ginosa
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