Milano – Dopo lo straordinario successo della scorsa stagione, che ha visto I Legnanesi festeggiare al Teatro Ventaglio Smeraldo i loro sessant’anni, la sgangherata famiglia Colombo ritorna più in forma che mai con la nuova rivista Oh Vita… Oh Vita Straca. Anche quest’anno I Legnanesi propongono uno spettacolo totalmente nuovo in ogni sua parte: trama, musiche e costumi. E, come sempre, la loro forza resta quella di cavalcare l’attualità, con precisi e azzeccati spunti presi dalla vita quotidiana. Lo spettacolo in 2 tempi di Felice Musazzi e Antonio Provasio, sarà in scena dal 30 dicembre 2009 al 7 febbraio 2010 (ore 20.45 – domenica ore 16.00), sempre allo Smeraldo (piazza XXV Aprile, 10). La compagnia, come di consueto, festeggerà l’arrivo del nuovo anno nella serata del 31 dicembre a teatro insieme al suo pubblico.
La Compagnia I Legnanesi nacque per scherzo all’oratorio di Legnarello a Legnano nel 1949 e gli storici personaggi di allora (e di oggi) erano già il fulcro sin dalla prima rappresentazione. La Teresa, la Mabilia, il Giuàn, ovvero la famiglia Colombo: il padre operaio di fonderia, la figlia in filanda con l’aspirazione di essere eletta miss e aprire un negozio di parrucchiera e la madre casalinga-operaia-pensionata. E’ la Teresa il centro della famiglia matriarcale, una donna che si arrabatta con i mestieri più disparati: a posteggiare biciclette o a vendere granite, a pulir lapidi al cimitero, a far la guardia carceraria di complemento, fino a fare la guaritrice.
Un mondo, quello della famiglia Colombo, nel quale non si può pensare che al denaro, nell’ambizione impossibile di sfuggire alla “buléta cronica”, unica eredità tramandata di generazione in generazione, dalla civiltà contadina alla civiltà industriale di cui subiscono ogni possibile contraddizione. Ed è alla “buléta” che pensa sempre la Teresa, ossessione tale che anche quando si reca a Roma alla Zecca di Stato, commenta così il vile denaro: “impachetà i miliardi, “dopo mesi ca ma davan nò un ghel: cuma ò vistu i danè, ga som burla dos e o comincia a basai, le cai, carezai, strèngiai, rotulas, mi sota e lur da sura. Vusavu: danè, danè, paradiso, paradiso”.
I confini entro i quali si dipana l’esistenza della famiglia Colombo sono delimitati da pochi luoghi: la casa di ringhiera, la fabbrica, la chiesa, il mercato, il cimitero, e il cortile. E’ l’ambientazione delle commedie dei Legnanesi a rendere unico il genere e lo spettacolo. Il cortile, la corte lombarda, è un microcosmo dove viene rappresentata la vita della famiglia Colombo, ma anche di tutto il corollario che completa la loro quotidianità. Nel cortile succede di tutto, è un mondo a sé, a suo modo ovattato, magari un po’ denigrato dagli abitanti, ma comunque in fondo profondamente amato.
I Legnanesi hanno sessant’anni ma non li dimostrano, e lo testimonia il loro ultimo impegno discografico. Infatti la famiglia Colombo ha inciso un singolo dance, rigorosamente in dialetto legnanese, cimentandosi in uno scatenato ballo con i fans. Questa canzone è davvero una grande novità, diversa dalle canzoni portate in scena durante gli spettacoli. Legna Tek è una canzone fuori da ogni schema teatrale, una canzone che colpisce.
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