Spesso e volentieri si ricorda che l’Italia è il paese che nei secoli ha prodotto buona parte del patrimonio artistico mondiale. Paradossalmente col tempo è diventato anche un paese in cui l’amore per l’arte ha lasciato il posto a passioni molto più frivole, anche nel mondo gay. In particolare questo si nota osservando il trattamento che viene riservato all’arte a tematica gay in Italia e confrontandolo con quello che le viene riservato in altri paesi. Prendiamo ad esempio il caso di Tom of Finland: quest’anno ricorre il primo ventennale dalla morte di questo famoso illustratore, che tanto ha fatto per l’emancipazione dell’immaginario omoerotico, e in diverse parti del mondo è stato ricordato con iniziative e mostre molto interessanti. Solo in questi giorni, ad esempio, una mostra di suoi lavori è allestita a Groningen (in Olanda), ma anche a St.Louis (negli USA) e ovviamente nella nativa Turku (in Finlandia), dove è presente in un esposizione che durerà per tutto il 2011 e che rientra nelle iniziative ufficiali che vedono Turku capitale della cultura europea per l’anno in corso.
Da notare che nel 2008 il titolo di capitale della cultura europea andò alla città di Liverpool, che guardacaso allestì a sua volta una mostra dedicata a Tom of Finland. In ogni caso è interessante notare che in Italia, dove pure quest’anno si è tenuto l’Europride, nel mondo gay nessuno ha pensato a riservare un po’ di spazio all’arte di Tom of Finland. Tuttavia, per uno strano scherzo del destino, se ne sono ricordati gli artisti della Biennale di Venezia (che è ancora in corso), che nel padiglione dedicato ai paesi del Nord hanno messo insieme un’installazione che comprende anche alcuni disegni originali dell’artista, tra cui spicca il bozzetto per un David di Michelangelo commissionatogli da Franco Zeffirelli. E, per stare in tema di biennali, proprio in questi giorni è stato possibile avere un altro esempio di come l’arte a tematica gay tende a passare inosservata presso la comunità gay del nostro paese, ma non presso i turisti gay che passano dalle nostre parti. Infatti in molti forum e blog stranieri gestiti da turisti gay o gay friendly hanno iniziato a circolare le foto di una statua, o meglio di una composizione sculturea, che sta facendo bella mostra di sè nei giardini di Villa Borghese, in occasione della prima Biennale della Scultura di Roma.
L’opera, in vetroresina bianca, raffigura Superman in piedi che si spoglia mentre scambia uno sguardo molto intenso con Batman, steso di fronte a lui e che si protende come se volesse dargli una mano coi pantaloni. Il titolo è Modern Heroes. Agli occhi attenti dei turisti stranieri l’opera non è certo sfuggita, e mancando di indicazioni più precise, si sono scatenati in una serie di commenti e ipotesi anche abbastanza suggestive. L’idea è venuta allo scultore Mauro Perrucchetti, che a Villa Borghese sta esponendo anche una scultura che raffigura il David di Michelangelo in versione transessuale e che si intitola David 2020. Queste due opere, che pure sono state esposte in una sede di prestigio e per giunta proprio a cavallo dell’Europride, sono passate praticamente inosservate presso la comunità lgbt italiana, e forse non è un caso. D’altra parte non deve essere nemmeno un caso se nelle località turistiche gay internazionali aumentano gli spazi riservati all’arte gay, mentre in Italia l’idea non è stata ancora presa in considerazione. Nella zona del porto di Ibiza, ad esempio, in una galleria d’arte erotica che si trova a Calle de la Virgen, è appena stata inaugurata una bella mostra dedicata all’illustratore e fumettista spagnolo David Cantero, ovviamente gay dichiarato e specializzato in illustrazioni a tema gay.
Ognuno può trarre le sue conclusioni. Certo è che, se da una parte è anche vero che la comunità gay italiana non sembra essere molto sensibile all’arte gay, è anche vero che la situazione italiana da questo punto di vista è tutt’altro che stimolante. Dopotutto siamo lo stesso paese che si è fatto dei problemi per un recente spot televisivo che aveva come testimonial i bronzi di Riace, al punto che qualcuno aveva persino preteso di fargli indossare degli slip! É abbastanza evidente che finchè perdurerà questo clima eterosessista e maschilista l’arte a tematica gay in Italia continuerà ad avere una vita travagliata, i gay italiani continueranno ad avere poche occasioni per conoscerla ed apprezzarla, e di conseguenza non saranno invogliati a promuoverla e a seguirla. Così l’arte gay in Italia continuerà ad avere una vita travagliata, e saremo da punto accapo fino a quando qualcuno non interromperà questo circolo vizioso. Chi vuole fare il primo passo?
di Valeriano Elfodiluce
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