Ragazzi disinibiti, popper, chemsex. Queste tre parole compaiono in molti annunci. Ma di cosa si sta parlando?
Solitamente, girovagando nelle applicazioni dedicate al mondo LGBT+ (e non solo), si incappa in annunci di utenti che cercano incontri senza troppe storie. Tra i mille paletti da rispettare, tra chi ama il pelo, chi lo odia, a chi piacciono i ragazzi muscolosi o con un po’ di pancetta, si citano anche le chemsex. Ma cosa sono? Fanno male se assunte? Possono portare alla dipendenza? Sono legali? Vediamo di dare una risposta a queste domande, parlando in particolare di una tra le droghe sessuali più conosciute: il popper.
Sono molte le discussioni all’interno del forum di Gay.it inerenti alle chemsex. Molte domande, poche risposte, talvolta incomplete. Prima di concentrarci sul popper, capiamo perché la pericolosa pratica di usare droghe per fare sesso per alcuni e’ molto allettante. Ci si sente più liberi, ma se si e’ disinibiti, la nostra parte razionale passa in secondo piano, e può accadere di partecipare a certe pratiche che se pienamente coscienti non faremmo mai. E questo, come e’ facile intuire, può portare a brutte esperienze. Si potrebbe avere un rapporto senza le giuste precauzioni, con il rischio di contrarre malattie sessuali, oppure mettere in pericolo la nostra incolumità. Ma ci sono molti tipi di chemsex, da quelle più leggere a quelle più pesanti e pericolose, soprattutto quando cadono in mani sbagliate.
Le curiosità del forum: il popper
Il popper e’ la droga sessuale più usata. Tra coloro che utilizzano le chemsex, questa e’ al primo posto per utilizzo, con un 75% di preferenze. Al secondo posto si posiziona il Ghb, con il 50%. I cristalli di metamfetamina si trovano al terzo posto con il 48% di utilizzo, la cocaina al 43% e il metadone al 32% (i dati provengono da un sondaggio eseguito nel 2017 da Gay Star News in collaborazione con Blued). A preoccupare e’ soprattutto l’uso del Ghb, una droga che rende in uno stato di semi-incoscienza che pero’ fa mantenere l’erezione, ma che rende impossibile qualsiasi azione da parte di chi l’ha assunta. Il giorno dopo, svanito l’effetto, non ci si ricorda quanto avvenuto. Per questo motivo viene chiamata “droga dello stupro“.
Minore e’ l’effetto del popper, il quale agisce sui freni inibitori, scaccia la paura, ma forza artificiosamente l’eccitazione. Il popper e’ nitrito di amile (o di butile). Non crea dipendenza, ma utilizzandolo spesso, occorre una quantità sempre maggiore, fino ad arrivare a un punto critico. Quando si inala, può procurare mal di testa per l’improvviso calo di pressione arteriosa, fattore che diminuisce appunto la lucidità di una persona. L’effetto dura solo pochi minuti. Come tutte le “droghe”, anche il popper non si deve mischiare ad alcol, farmaci ani-depressivi o viagra. L’inalazione, oltre al cattivo odore molto particolare, procura una forte accelerazione del battito cardiaco, e porta a uno stato di euforia.
Perché usare le chemsex?
Una domanda difficile questa. Forse, il corpo del partner non basta? Per riuscire ad arrivare a un orgasmo, occorre ricorrere alla chimica? Si vuole mettere un po’ di pepe nella relazione? O e’ semplicemente una moda?
Il popper e’ legale in Italia, e lo si trova facilmente in tutti i sexy shop. Tutto questo è (quasi) lecito quando a utilizzare le chemsex sono persone consenzienti. Dal momento in cui una persona non sa quello che sta facendo perché drogata o ubriaca e si procede comunque a un rapporto, si parla di stupro. E questo e’ illegale.
Credits: Star Observer
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.