Roma – 8 film in 13 anni, rappresentando un mondo a tinte glbtq riuscito a conquistare tanto la critica quanto il pubblico. L’italiano d’adozione Ferzan Ozpetek, nato in Tuchia nel 1959, viene omaggiato ed inquadrato dall’occhio di Romolo Eucalitto, considerato da tempo come uno tra i più raffinati e richiesti “cacciatori d’immagini”.
Nella sua lunga carriera scandita di click da un set all’altro, Eucalitto ha stabilito un rapporto di fiducia e continuità con il cineasta de Le fate ignoranti, tanto da dare vita a una mostra fotografica dedicata al cinema e al mondo di Ferzan Ozpetek, chiamata, non a caso, Pianeta Ozpetek.
Attraverso 52 immagini di scena rigorosamente in B/N, Romolo Eucalitto illustra con occhio nitido e puntuale il lavoro sul set del regista, nel pieno della sua attività accanto a collaboratori, attori e produttori. Dal set di Harem Suaré fino al più recente Mine vaganti, scorre davanti al visitatore una galleria di immagini, di volti, di pose e perché no, di scoperte sorprendenti su quel mestiere singolare e misterioso sempre teso a cogliere “l’attimo fuggente”.
Il fotografo di scena, d’altronde, è una professione molto particolare, come quella di un cacciatore appostato silenzioso e discreto per agguantare il momento giusto, il gesto irripetibile, l’emozione che balena sul volto di un interprete, dietro la pensosità o l’euforia del regista, nella ricerca di sintetizzare una sequenza d’azione o di massa dentro l’inquadratura di un solo fotogramma.
Gesti ed emozioni catturate attraverso 52 scatti, lungo 13 anni ed 8 film, per un regista, Ferzan Ozpetek, celebrato nel 2008 a New York, al MoMa, che gli dedicò una retrospettiva proiettando tutti i suoi film, ed ora nuovamente omaggiato attraverso la mostra fotografica di Eucalitto, ennesimo riconoscimento di una carriera straordinaria.
Pianeta Ozpetek, alla galleria Domus Talenti di via Quattro Fontane 113, a Roma, per 12 giorni a partire dal 22 ottobre.
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