Lo Stato mi chiama e, nel 1976, vengo spedito a Torino arruolato nei bersaglieri. È un’ottima occasione per operare a tempo pieno come militante nel FUORI!. Quando, la sera, uscivo dalla caserma, venivo ospitato da Francesco Merlini e Beppe Anfossi.
Ero senza soldi e Pezzana ogni tanto faceva una piccola colletta tra i suoi sostenitori per darmi una mano a vivere la mia militanza a tempo pieno. Partecipo al raduno gay al palazzo dei Congressi di Napoli, scrivo lettere a quotidiani e periodici, simpatizzo per i C.O.M., Collettivi Omosessuali Milanesi.
Terminato il servizio militare resto a Torino dove mi dedico a riunioni periodiche, radio libere, volantinaggi, attacchinaggi, raccolte di firme, feste a tempo pieno. Conosco il Living Theatre, Ugo Nespolo, Lindsay Kemp, Paolo Poli.
Collaboro con Giovanni Forti per “Il Manifesto”, scrivo su La Pagina Frocia di “Lotta Continua”. Nell’aprile si svolge il quinto congresso nazionale del FUORI!, i mass media danno grande rilievo all’iniziativa: interventi di Angelo Pezzana, Gianfranco Spadaccia, Giuseppe Caputo, Adele Faccio, Dario Bellezza, Silverio Corvisieri, Alfredo Cohen, Corrado Levi, Mario Mieli…
Quest’anno c’è una novità molto rilevante, la nascita di un nuovo bollettino omosessuale: “Lambda, mensile di informazione dentro il movimento di liberazione sessuale”, al quale io collaboro. Il bollettino vuole essere un complemento al FUORI!, ma più allargato anche agli altri gruppi “gay”. Ecco, questa parola inizia a essere usata dai militanti omosessuali. lentamente mi distacco da Angelo Pezzana per rendere “Lambda” l’organo d’informazione di tutti i collettivi gay italiani.
Su “Lambda” si apre la rubrica degli annunci gratuiti personali. Accanto a questo bollettino è in circolazione per abbonamento un ciclostilato di nome “Ompo” (Organo del movimento politico degli omosessuali), redatto da Massimo Consoli a Roma.
Nel collettivo autonomo di Milano affiora, a opera di Daniele Morini e Luigi Locatelli, la contraddizione uomo/donna: il desiderio per il maschio etero, e su questo punto si esaurisce l’esperienza unitaria del collettivo, dando vita a diversi gruppi con posizioni differenti, i C.O.M. (Collettivi Omosessuali Milanesi). L’ultimo scintillante atto del collettivo autonomo unitario è stato lo spettacolo teatrale “La Traviata Norma” (edizione L’Erba Voglio).
Foto: Luca Locati e Giovanni Rodella
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