Il tema del coming out in famiglia è un argomento ancora molto caldo, ma anche piuttosto spinoso. Non è facile uscire allo scoperto, dato che c’è sempre (e ancora) la paura di non poter essere accettati dai propri genitori. C’è un romanzo però, un libro che si “immola” per la causa, che affronta la tematica non dal punto di vista di un giovane omosessuale che si rivela in famiglia, ma racconta la vicenda dallo sguardo di un genitore. Questo è il leitmotiv di ‘Torna. Lettera di un padre a un figlio omosessuale’, romanzo scritto da Stefano Antonini.
Torna è la lettera che ogni ragazzo rifiutato dalla famiglia avrebbe voluto ricevere, è l’occasione, per ogni genitore incapace di accettare la diversità, di aprire un dialogo con se stessi per trovare quelle risposte che, da soli, è difficile darsi.
Direttore artistico del Teatro comunale di Castello D’Argile, piccolo comune dell’Emilia Romagna, Stefano Antonini nella vita è un educatore e si occupa di diversi progetti per gli uffici Scuola e Cultura. È anche direttore artistico dell’associazione culturale Burattingegno Teatro, dove si occupa di attività psico-didattica teatrale, ed è narratore per le biblioteche dell’Emilia Romagna. Un libro che sta facendo molto rumore, arrivato nelle scuole, a teatro e adottato da associazioni contro il bullismo in tutta l’Italia.
Il romanzo, come ha affermato l’autore, ‘è una lettera che avrebbe evitato il suicidio di molti minorenni che, di diverso, avevano solo la capacità di amare. Il libro è una risposta di un padre alle parole di un figlio che non ha chiuso la porta alla speranza’.
É stato presentato nell’ambito del Save Humanity Open Wor(l)d al teatro dell’Orsa, nell’ambito del Bando Europeo Shaping Fair.
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