Pubblichiamo in esclusiva per i lettori di Gay.it un anteprima del nuovo libro di Nicola Civinini, scrittore, scenografo e autore teatrale, Una Vita Senza Volto: Diario di un Bisessuale edìto da Scatole Parlanti, acquistabile on line.
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Quando suonai il campanello ero certa che mi avrebbe aperto una domestica, una filippina o un filippino, come è comune in molte delle abitazioni di quel quartiere di Roma.
Immaginai che sarei stata accompagnata nella stanza dove lui si trovava e che lo avrei trovato seduto di schiena: ero preparata all’evenienza che la mia intervista si sarebbe svolta ponendo domande a una nuca.
La porta si aprì. «Entra, Giulia». «…?». Mi è proibito scrivere il nome dell’uomo, che scandii, incredula.
Avevo davanti a me l’amico più caro di mio padre! Mi abbracciò mentre io rimasi con le braccia abbandonate lungo il corpo senza riuscire a rispondere a quella stretta: ero sotto choc.
«Chiamami Stefano, così non avremo problemi».
Ero riuscita, due settimane prima di suonare a quella porta, a ottenere dal mio caporedattore il compito di intervistare Stefano Sentieri, vincitore dell’ultimo Premio Strega con il romanzo S.O.S. – Sesso o sesso.
Questo per lo scrittore non era che uno dei tanti riconoscimenti ricevuti durante la sua lunga carriera; aveva esordito vincendo il Premio Bancarella già negli anni Settanta e poi in seguito aveva ottenuto varie volte il Campiello, l’Andersen, il Bagutta e un numero incalcolabile di altri riconoscimenti, compreso un David di Donatello per la sceneggiatura di un film.
Ciò che alimentava un particolare interesse mediatico intorno a lui era il fatto di non avere un volto: nessuno ne conosceva l’identità, il suo nome era inventato.
L’editore era riuscito a mantenere per tanti anni il segreto, ritirando per suo conto ogni premio ricevuto e organizzandogli solo rarissime interviste telefoniche.
Non si sapeva, nella realtà, chi fosse Stefano Sentieri. Anch’io, quando mi ero proposta di intervistarlo, pensavo che avrei dovuto farlo per telefono.
L’editore aveva risposto che entro una settimana mi sarebbe stata data una risposta. Quella era per me la grande occasione: si trattava della mia prima intervista a un personaggio di rilievo, uno dei più misteriosi, e per questo molto seguito anche al di fuori degli ambiti letterari. Esistevano varie pagine su Facebook, create da appassionati lettori, che facevano riferimento al suo nome o a un suo singolo romanzo.
Come si poteva dedurre dalle discussioni sui forum e dalla maggior parte dei commenti postati, i fan erano affascinati e coinvolti soprattutto da quel sottile filo rosso che attraversa tutte le sue opere, da quel meccanismo, così ben descritto negli aspetti emotivi, capace di trasportare i personaggi, con semplicità e leggerezza, in rapporti che dall’empatia li conduce verso la sensualità fino a farli approdare nella sfera di una sessualità libera da inibizioni e moralismi.
Tutti i suoi romanzi, benché molto diversi l’uno dall’altro, colpivano nel segno: il codice sessuale di cui erano permeati era chiaro e comprensibile, e coinvolgeva chiunque, senza limiti di età e cultura. Si contavano infatti, a ogni libro che era uscito, un minimo di trenta edizioni pubblicate in altri Paesi. Riguardo ai suoi testi erano state scritte pagine e pagine di analisi psicologiche, spesi lunghi dibattiti in talk show televisivi, e alcuni libri erano diventati punto di riferimento nelle università.
Da due dei suoi romanzi erano stati tratti altrettanti film di successo, un terzo era stato da lui stesso trasformato in testo teatrale e stava in scena da varie stagioni su un palcoscenico del West End di Londra.
Una curiosa particolarità in più era che tutti i titoli delle sue opere comprendevano due parole che iniziavano con la lettera esse, come il suo nome e cognome.
Così: Sotto sforzo, il romanzo del suo debutto; e poi C’è sempre speranza, Il serpente a sonagli, Silenzio, si sogna, Una stanza segreta, Io sarò solo, Sotto o sopra, e tanti altri.
La mia speranza, come di tutti quelli che mi avevano preceduta nelle interviste, era di riuscire a carpire qualche dato sulla sua identità, qualcosa di personale che potesse aggiungere un tassello di verità a quella montagna di illazioni che erano state fatte su di lui.
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Potete acquistare il libro qui
https://www.scatoleparlanti.it/voci/una-vita-senza-volto/
Sinossi
Giulia è una giovane giornalista che riesce a ottenere un’intervista con un famosissimo scrittore, Stefano Sentieri, che durante la sua lunga carriera ha vinto tutti i premi possibili. La sua fama va oltre l’ambiente letterario: da alcuni suoi libri sono stati tratti film e opere teatrali di successo; inoltre è circondato da un’aura di mistero in quanto nessuno ne conosce l’identità. All’appuntamento, Giulia scopre di conoscerlo già: è il migliore amico di suo padre, morto da anni. In virtù di questo speciale legame, lo scrittore le concede di pubblicare alcuni brani del suo diario personale, essenziali per sciogliere i numerosi interrogativi che erano stati formulati all’uscita di ogni suo libro, e che non avevano mai avuto risposta. I brani, da lui selezionati, sono quelli giovanili, che partono dall’infanzia, quelli più significativi che raccontano la scoperta della sessualità, le amicizie importanti, gli amori, gli incontri… i temi che hanno reso i sui romanzi dei best seller e che permettono di ripercorrere la strabiliante esistenza di un uomo che, pur scegliendo di vivere “nell’ombra”, ha saputo cogliere la luce in ogni esperienza affrontata.
L’autore
Nicola Civinini ha conseguito la maturità artistica, l’abilitazione all’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte e ha frequentato la Facoltà di Architettura a Firenze. Trasferitosi a Roma all’inizio degli anni Settanta, si è avviato alla professione di stilista creando una impresa di prêt-à-porter. La sua formazione professionale e artistica lo ha portato a interessarsi spesso anche dell’adattamento dei testi dei numerosi spettacoli a cui ha partecipato come attore, scenografo e costumista.
Una vita senza volto: chi lo ha letto dice che…
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